La Procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo la denuncia di Acea per il riallaccio della corrente elettrica allo stabile occupato vicino alla basilica di San Giovanni in Laterano. L’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, ora potrebbe finire nel registro degli indagati.
L’edificio era al buio e senza acqua da più di tre giorni. Per questo il cardinale ha deciso di sua iniziativa di riattivare la corrente dell’edificio in via di Santa Croce in Gerusalemme, in zona San Giovanni. “Non l’ho fatto perché ero ubriaco – ha spiegato Krajewski -. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”.
Il cardinale Konrad Krajewski ha detto di conoscere da tempo le grandi difficoltà delle persone che vivono in quel palazzo. “Dal Vaticano – ha spiegato – mandavamo l’ambulanza, i medici, i viveri. Stiamo parlando di vite umane”. “La cosa assurda – ha sottolineato l’elemosiniere apostolico – è che siamo nel cuore di Roma. Quasi cinquecento persone abbandonate a sé stesse. Sono famiglie che non hanno un posto dove andare, gente che fatica a sopravvivere”.
Il primo problema non è quello dei soldi, secondo il porporato che dopo aver ricordato che tra le persone del palazzo ci sono molti bambini, ha invitato a porsi delle domande: “Perché sono lì, per quale motivo? Come è possibile che delle famiglie si trovino in una situazione simile? Dovesse arrivare, pagherò anche la multa”.