Prende il via a Palermo la mostra “Castrum superius: il palazzo dei re normanni”

di Maria Pia Ferlazzo

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Prende il via a Palermo la mostra “Castrum superius: il palazzo dei re normanni”

| mercoledì 15 Maggio 2019 - 10:53

Prende il via a Palermo la mostra “Castrum superius: il palazzo dei re normanni”. La mostra si articola in un percorso storico attraverso il quale rivive la storia del Palazzo Reale medievale di Palermo, la più antica residenza reale d’Europa, dimora dei sovrani del Regno di Sicilia, sede imperiale con Federico II e Corrado IV e dello storico Parlamento siciliano,  dalle prime fasi costruttive fino al tramonto del regno normanno.

L’evento, di portata internazionale, è stato realizzato dalla Fondazione Federico II e nasce dalla collaborazione con un’equipe di studiosi, legati dal comune obiettivo di rendere Palazzo dei Normanni,  simbolo storico – culturale di inestimabile pregio, in una prospettiva scientifica alla portata di numerosi appassionati visitatori.

“CASTRUM SUPERIUS. IL PALAZZO DEI RE NORMANNI” ricostruisce la fisionomia medievale del Palazzo Reale e della Cappella Palatina, e la visita catapulta in un’altra era grazie ad un’avvolgente immersione multimediale.

Presentata la mostra Castrum Superius

È considerato il più ardito e complesso progetto di tutto il Medioevo nel Mediterraneo, patrimonio dell’umanità, frutto  di convivenza e cooperazione tra mondi diversi, arabo-normanno-bizantino,  in una costante e felice trasformazione verso una normalità stupefacente.

Il progetto della Fondazione Federico II

Con l’aiuto anche di avanzate tecnologie, sono stati svelati i segreti di quel “Palazzo” dove latini, bizantini e saraceni contribuirono a rendere meravigliosa la residenza dei sovrani grazie alle proprie eccellenze in ambito architettonico, ingegneristico e artistico

La mostra è un progetto della Fondazione Federico II in stretta collaborazione con l’Assemblea regionale siciliana, l’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, il dipartimento regionale dei Beni culturali, la Soprintendenza per i Beni culturali e il Centro regionale per la progettazione e per il restauro.

Punto di riferimento della cultura siciliana

“Palazzo Reale – ha detto il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè – è diventato un punto di riferimento della cultura palermitana e siciliana. È una mostra tutta siciliana allestita grazie ai reperti dello stesso Palazzo e da altri arrivati da tutta l’Isola . Alla base c’è una ricerca di grande rigore scientifico che ha consentito, tra le altre cose, di riprodurre in 3D il soffitto della Cappella Palatina, che contiene numerose immagini suggestive difficili da vedere ad occhio nudo”.

“Palazzo Reale è della città e del mondo – ha sottolineato Miccichè -. È questo il punto di partenza inconfutabile e oggettivo. Un concetto che si traduce in due doveri per chi, come noi, ha il grande onore e la responsabilità di gestirlo: renderlo fruibile e non smettere mai di studiare per conoscere fino in fondo i suoi segreti. Quanto alla fruizione culturale, rispetto ad un anno e mezzo fa, abbiamo fatto passi da gigante. Attraverso questa mostra vogliamo divulgare la conoscenza dei tesori del Palazzo, da troppo tempo nascosti al mondo esterno”.

Un palazzo come protagonista

“Abbiamo voluto – ha detto Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – che stavolta il protagonista della mostra non fosse un artista o il grande pittore. È lo stesso Palazzo Reale, la cui storia è stata sviscerata grazie al lavoro estenuante di una equipe di docenti di fama internazionale. Adesso invitiamo il pubblico ad addentrarsi nell’affascinante e intricato insieme del Palazzo Reale Normanno, da sempre legato indissolubilmente alla Cappella Palatina”.

“Questa mostra – ha continuato – intende farlo senza cadere in approssimative disquisizioni globali. Vogliamo svelare ogni segreto del palazzo e analizzare aspetti della Sicilia normanna, una fase storica contraddistinta dall’abilità diplomatica degli Altavilla. Oggi, per raggiungere questo obiettivo, abbiamo un alleato in più: l’impiego di avanzate tecnologie applicate ai beni culturali.  Gli strumenti della contemporaneità al servizio della storia”.

“CASTRUM SUPERIUS. IL PALAZZO DEI RE NORMANNI” offre al visitatore una lente di ingrandimento su uno dei più importanti monumenti normanni per alcuni aspetti ancora poco noto. Intricato legame di culture, di maestranze, di richiami obbligatori tra Palazzo e Cappella Palatina, grazie anche ad un’ampia e ricca esposizione di disegni, immagini e pannelli contenenti descrizioni storiche.

Sulla base dei più recenti studi condotti da esperti del settore e con l’ausilio di moderni sistemi espositivi multimediali, emergono aspetti peculiari del Palazzo che si sono concretizzati negli oltre cento anni di governo normanno dal conte Ruggero al re Guglielmo II.

Nuovi approfondimenti

 “Bisogna profittar molto delle cose ritrovate e sforzarci a indagar quanto si è trascurato. Queste parole di Aristotele – ha detto Sergio Alessandro, dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana – esprimono il significato di questa mostra. La cui essenziale finalità è, non soltanto quella di far conoscere ciò che è già, noto, ma anche di stimolare nuovi approfondimenti su un gioiello della Sicilia, Patrimonio dell’Umanità, il Castrum superius, la reggia – fortezza edificata da Ruggero II a dominio sulla Paleopolis”.

“La mostra – ha detto Stefano Biondo, responsabile del Centro di Restauro e Conservazione della Regione Siciliana – è un omaggio al Palazzo Reale nella sua veste normanna e all’architettura medioevale di Palermo. Presenta elementi dell’epoca provenienti da tutta la Sicilia che riguardano la sua costruzione, gli scavi archeologici, le caratteristiche militari, nonché l’aspetto residenziale e religioso. L’esposizione racconta inoltre tutte le funzioni del Palazzo, come gli opifici, la Zecca e il Parco Reale normanno che dal palazzo si estendeva attraverso la valle dell’Oreto. Indispensabile è stato il contributo dei maggiori esperti di ogni disciplina e l’aiuto delle nuove tecnologie”.

La mostra

La mostra approfondisce, attraverso documenti e reperti dell’epoca provenienti da importanti Istituzioni regionali e nazionali, la storia del Palazzo Reale, delle sue funzioni militariresidenziali e delle sue fabbriche. Un percorso espositivo articolato in più sezioni. La prima dedicata a I NORMANNI racconta la storia di tale popolo e la loro presenza in Italia meridionale e in Sicilia.

Ma è solo una delle varie sezioni che compongono il percorso: “Sicilia Araba”“Sicilia Normanna” (la Contea, il Regno – Ruggero II – Guglielmo I – Guglielmo II), “Castrum Superius” (la costruzione, la fortezza – il Palazzo – la Cappella Palatina), “Gli Opifici”“La Zecca”“Il Parco Reale”, “L’Agricoltura” e  “La Cucina”.

Tutto contribuisce a conoscere le tematiche che resero il Palazzo Reale di Palermo un perfetto esempio di una cultura fondata sulla sintesi artistica e politica unica del regno normanno in Sicilia.

Al via la mostra “Castrum superius: il palazzo dei re normanni”

Attraverso studi scientifici e l’impiego delle più moderne tecnologie, una grande mostra che ripercorre per la prima volta la storia del Castrum Superius, contrapposto al Castrum Inferius (Castello a mare). La mostra vanta un comitato storico-scientifico di altissimo livello, tra cui illustri studiosi di fama internazionale.

Alla conferenza stampa sono intervenuti il presidente della Fondazione Federico II e dell’Ars, Gianfranco Miccichè, il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso, il dirigente generale del dipartimento Beni culturali, Sergio Alessandro, il responsabile del Centro per la progettazione e il restauro, Stefano Biondo.

Presenti anche gli studiosi Henri Bresc, Vladimir Zoric, Antonino Giuffrida, Maria Concetta Di Natale, Maria Giulia Aurigemma, Fabrizio Agnello, Stefano Vassallo, Maddalena De Luca, Monica Chiovaro, Carla Aleo Nero, Franco D’Angelo, Francesco Gandolfo, Carlo Pastena, Lucinia Speciale, Giovanni Travagliato, Lucia Travaini, Giuseppe Sarcinelli, Mirko Vagnoni, Giuseppe Barbera.

La mostra è un’iniziativa della Fondazione Federico II, in sinergia con l’Assemblea Regionale Siciliana, l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, il Centro Regionale per la Progettazione e per il Restauro.

VIDEO DI MARCELLA CHIRCHIO

 

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