Manuel Bortuzzo torna a casa. Il giovane nuotatore esprime la sua gioia con un video postato su Facebook. “Dopo tre lunghi mesi posso finalmente tornare a dormire a casa. Casa che ho preso qui a Roma”. Sono queste le prime parole del video, girato in auto.
Manuel Bortuzzo torna a casa
Il nuotatore 20enne è rimasto paralizzato a causa di un agguato a Roma. La sua carriera, ancora agli albori, sembrava ormai finita. Manuel invece non ha ceduto e con una forza d’animo straordinaria ha lottato per tornare in acqua.
Dopo tre mesi di riabilitazione presso il centro Santa Lucia, Manuel Bortuzzo ha terminato il primo step. Adesso può tornare a casa ma la strada da percorrere è ancora lunga. A breve, il ventenne inizierà il secondo step di riabilitazione e tutte le terapie verranno fatte in day hospital.
“In giornata continuerò a fare la mia palestra e continuerò a nuotare. Ci aggiorniamo”, racconta ancora Manuel nel suo video.
La riabilitazione di Manuel Bortuzzo
Soltanto qualche giorno fa, in occasione del suo ventesimo compleanno, Manuel Bortuzzo ha ricevuto in regalo un cucciolo di cane. E’ un labrador e si chiamerà Roy, in memoria del cagnolino che il ragazzo aveva da bambino. A donarlo è stata l’associazione “Il mio labrador” di Pollenza, un’organizzazione che si occupa di addestrare cani da compagnia per assistere le persone disabili.
Il giovane nuotatore adesso avrà un nuovo amico, che potrà aiutarlo nel percorso di riabilitazione. Questo regalo è una piacevole sorpresa non solo per Manuel, ma anche per il padre, Franco. “Arriva una nuova coppia: lui a riabilitarsi ed il suo compagno ad addestrarsi per un futuro migliore“, ha detto commosso il signor Franco.
Il ragazzo, rimasto paralizzato dopo essere stato colpito da un proiettile ha intrapreso le cure riabilitative nella piscina dell’istituto Santa Lucia dove è stato trasferito dall’ospedale San Camillo il 18 febbraio. “Ciao ragazzi, finalmente sono tornato in vasca oggi, un’emozione bellissima”. Sono state queste le parole di Manuel in un video postato sui social 32 giorni dopo l’aggressione davanti un pub di Roma.
