Il Salone del libro di Torino “dev’essere lo spazio dove celebreremo la tolleranza e la resistenza alle derive neofasciste e autoritarie”, ma può esserlo “a una sola condizione: l‘esclusione di AltaForte e di Polacchi“. A chiederlo, su Facebook, è la capogruppo M5s al Comune di Torino, Valentina Sganga, secondo cui “qualsiasi via intermedia, qualsiasi compromesso, sancirebbe per il Salone una perdita sul piano culturale”. E l’invito finale all’Amministrazione: “Salviamo la fiera”.
Per la capogruppo torinese del Movimento 5 Stelle, che fa riferimento ad alcune dichiarazioni e al profilo social di Francesco Polacchi, “se può essere quanto meno comprensibile la scelta iniziale del Comitato di Indirizzo del Salone del Libro di non escludere aprioristicamente nessun editore dalla parte commerciale degli stand, oggi questa vicenda sta assumendo sfaccettature che non si possono più in alcun modo ignorare”.
L’esponente pentastellata ribadisce che “al Salone anche quelli che non ci piacciono saranno sempre i benvenuti. I picchiatori fascisti, no. I violenti, no. I provocatori, no. Gli intimidatori, no. Da amministratore della Città non posso aderire agli appelli di chi annuncia il boicottaggio – aggiunge – tradirei chi, dal direttore Lagioia all’assessora Leon alla sindaca Appendino, si è speso con fatica e dedizione affinché questa fosse, ancora una volta, un’edizione preziosa e culturalmente ricca per tutti i torinesi; ma voglio augurarmi che questi appelli non cadano nel vuoto. Chi li raccoglierà avrà la mia gratitudine e, credo, non solo la mia. Abbiamo già salvato il Salone una volta: ora, cosa aspettiamo?“.
Alla lunga lista di defezioni si aggiunge la lettera inviata al Comune di Torino da Halina Birenbaum, sopravvissuta ad Auschwitz, dal direttore del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau Piotr Cywinski e dal presidente e dall’ideatore del Treno della memoria Paolo Paticchio. Il contenuto è inequivocabile: “Non si può chiedere ai sopravvissuti – si legge – di condividere lo spazio con chi mette in discussione i fatti storici che hanno portato all’Olocausto, con chi ripropone una idea fascista della società”.
Il Comune e la Città metropolitana di Torino saranno presenti con un unico stand istituzionale al Salone del Libro, in programma al Lingotto dal 9 al 13 maggio. Lo spazio, collocato nel Padiglione 1, sarà costituito da una sala con 50 posti a sedere, dotata di un video led a tutta parete che trasmetterà filmati del territorio. In occasione dei 500 anni di Leonardo, il cui celebre autoritratto è custodito nel capoluogo piemontese, lo stand avrà teche retroilluminate con riproduzioni di disegni del maestro.
La Regione Piemonte e la città di Torino hanno inviato un esposto alla Procura torinese “affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo e la violazione di quanto disposto dalla legge Mancino” nei confronti di Francesco Polacchi.
In una nota congiunta della Regione e del Comune i due enti locali hanno precisato “alla luce delle dichiarazioni sul fascismo rilasciate a mezzo stampa e attraverso emittenti radiofoniche dal signor Francesco Polacchi ritengono il rappresentante della casa editrice Altaforte e la sua attività professionale nel campo dell’editoria estranee allo spirito del Salone del Libro e intravedono nelle sue dichiarazioni pubbliche una possibile violazione delle leggi dello Stato“. I due enti locali hanno inoltre precisato che la decisione di fare un esposto in Procura è stata assunta “nella convinzione che anche la forma più radicale dell’intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto”.