Torna alta la tensione tra gli Usa e l’Iran. Il capo del Pentagono ad interim, Patrick Shanahan, ha approvato l’invio di una flotta da guerra e di bombardieri in Medio Oriente come “un prudente riposizionamento dei nostri asset in risposta alle indicazioni di una credibile minaccia da parte delle forze del regime iraniano”. “Sollecitiamo il regime iraniano a mettere fine ad ogni provocazione“, ha aggiunto.
Come risposta alla mossa di Washington, il presidente iraniano Hassan Rohani annuncerà in tv mercoledì la ripresa parziale del programma nucleare. Ma l’accordo firmato nel 2015 con il gruppo “5+1” (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) resta comunque valido. Secondo l’agenzia semi ufficiale Isna, la mossa rientrerebbe nel quadro degli articoli 26 e 36 dell’accordo: il primo, in particolare, prevede che l’Iran possa riprendere totalmente o parzialmente le sue attività nucleari se una delle altre parti non rispetta i suoi obblighi.
Gli Usa inviano navi da guerra e bombardieri
Sempre secondo l’Isna, Teheran avrebbe già informato della decisione in via ufficiosa i Paesi europei. A questi l’Iran rimprovera di non avere fatto abbastanza per salvare l’accordo. Gli Usa hanno quindi annunciato l’invio in Medio Oriente di una flotta da guerra guidata dalla portaerei Abraham Lincoln e una task force di bombardieri. E mercoledì introdurranno altre sanzioni che colpiranno un nuovo settore dell’economia iraniana, dopo quello energetico, stando ad Axios.
“Gli Usa non stanno cercando la guerra con il regime iraniano, ma sono completamente preparati a rispondere ad ogni attacco, anche per procura, da parte dei guardiani della rivoluzione islamica o delle forze iraniane regolari”, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana, il falco John Bolton. Una delle ipotesi è che Washington tema attacchi alle proprie truppe. Rohani ha firmato una legge che dichiara i militari americani in Medio Oriente come terroristi.