La femmina della coppia è morta poco più di 48 ore dopo che il maschio è stato ritrovato senza vita, con il collo spezzato. I due cigni vivevano in quello specchio d’acqua dal 2003. I loro corpi saranno inviati all’Istituto zooprofilattico delle Venezie per le analisi, dopo gli accertamenti e la relazione dei carabinieri forestali. Intanto proseguono le indagini per stabilire con certezza in che modo è morto il maschio: nei prossimi giorni dovrebbero arrivare dallo zooprofilattico e dall’Università di Padova i riscontri ufficiali. Lo stesso iter verrà seguito anche per la femmina.
Il timore (e l’ipotesi finora più accreditata) è che il maschio possa essere stato ucciso a bastonate. “In questo caso presenteremo una denuncia verso ignoti”, spiega il sindaco di Recoaro Terme, Davide Branco. “Ma non vogliamo accusare nessuno senza esserne sicuri: il cigno potrebbe anche essersi ferito da solo, magari mettendo la testa nella ringhiera in ferro. A colpire è stato il fatto che la sua compagna, da subito, si è letteralmente lasciata andare”.
Nel Comune rimarranno gli altri cigni della famiglia: “In un altro specchio d’acqua, situato un po’ più in basso, vivono i loro due figli. Dopo le pulizie del laghetto saranno spostati qui, prendendo il posto dei genitori. Saranno loro l’attrazione per i turisti nell’imminente estate, come lo sono stati per molti anni i loro vecchi”.
Secondo un’indagine condotta dal Wwf, i cigni sarebbero fra gli animali più “fedeli”, una devozione che nasce anche dalla necessità pratica di unire le forze per riuscire a crescere la prole. Una volta trovato il partner, gli restano accanto per tutta la vita: alcuni esemplari persino dopo la morte del compagno non cercano di ricostituire una coppia.