“Queste sono scene da Medioevo: chi vive a Napoli non può accettare il rischio di essere colpito così o peggio, di veder cadere a questo modo una figlia, un figlio, i più indifesi esposti alle pallottole di una camorra senza freni, disposta a sparare in pieno centro”.
Il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho commenta così la brutale sparatoria di venerdì scorso in piazza Nazionale a Napoli, in cui è rimasta gravemente ferita una bimba di 4 anni che oggi lotta tra la vita e la morte; e chiede una risposta forte dello Stato centrale.
“Non basta mandare più agenti. Dal Viminale serve la risposta dello Stato centrale“. Secondo il procuratore, in una lunga intervista a Repubblica, i poliziotti in più assicurati dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, “vanno bene ma non bastano. Non sono ‘la’ risposta”.
E propone “un piano di prevenzione e repressione, dispiegando tutta la strumentazione che la legislazione antimafia, la migliore al mondo, ci offre”. Per il procuratore antimafia, il ministro, il capo della polizia e della Finanza devono andare “a Napoli ogni mese”.
E non solo: “Si deve andare nei quartieri ogni giorno, controlli in casa e mega perquisizioni degli isolati, casa per casa, piazza di spaccio per piazza di spaccio”. Si deve “scardinare nella sua arroganza – sottolinea – la presenza criminale. Mentre continua il lavoro di intelligence. Le due direzioni con risorse adeguate”.