Una nuova testimonianza esclusiva raccolta da Giulio Golia e che andrà in onda domenica 5 maggio a Le Iene potrebbe rimettere in discussione la ricostruzione dell’omicidio di Marco Vannini, morto in seguito a un colpo di pistola e per cui è stato condannato a cinque anni di carcere Antonio Ciontoli, il padre della fidanzata del giovane.
Davide Vannicola, amico dell’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo, spiega a Le Iene: “Un giorno Izzo mi viene a trovare in negozio e mi dice: ‘Amico mio, forse ho fatto una cazzata, che forse a livello di coscienza non si può recuperare perché è morto un ragazzo. E’ una cosa che mi porterò dentro tutta la vita’”.
Poi l’ex comandante gli avrebbe chiesto: “Hai sentito parlare del caso Vannini?”, e gli avrebbe confidato questo dettaglio clamoroso, come racconta Vannicola: “Ciontoli aveva chiamato Izzo dicendo ‘Hanno fatto un guaio grosso, mi devi aiutare, c’è il ragazzo di mia figlia ferito nella vasca”. “Hanno fatto?”, “Sì, gli aveva detto così”, conferma Vannicola a Golia. Se la testimonianza venisse confermata, Ciontoli avrebbe spiegato implicitamente di non essere stato lui a sparare, ma uno dei suoi familiari.
La chiamata di Antonio Ciontoli a Roberto Izzo sarebbe partita prima ancora di aver chiamato l’ambulanza. Per questo l’ex comandante dei carabinieri avrebbe confidato a Vannicola di avere problemi di coscienza: in quell’arco di tempo sono stati persi minuti preziosi che avrebbero potuto salvare la vita del giovane Vannini. La telefonata non risulta agli atti, mentre risulta quella di Ciontoli all’ex comandante partita all’1.18, quando erano già in ospedale. Con che telefono sarebbe stata fatta quindi la chiamata? Tutti i dettagli di questa nuova testimonianza clamorosa domenica 5 maggio a Le Iene, dalle 21.10 su Italia1.