Tutto pronto per la Fiera Mediterranea del Cavallo, la più grande manifestazione equestre del Sud Italia, in programma dal 10 al 12 maggio 2019, nella Tenuta Ambelia a Militello in Val di Catania. L’iniziativa è della Regione Siciliana, che ha mobilitato gli assessorati per l’Agricoltura, il Turismo, le Attività produttive, i Beni culturali, dopo aver rimesso a nuovo l’antica Tenuta, grazie a un imponente restauro, dopo anni di incuria e abbandono.
La struttura, che in età feudale apparteneva ai nobili del luogo, è stata sin dall’Unità d’Italia una Stazione di monta dello Stato attraverso il ministero della Guerra. Oggi è gestita dall’Istituto di incremento ippico, ente controllato dalla Regione e preposto alla tutela delle razze autoctone che in Sicilia sono essenzialmente quattro: il Cavallo orientale, il Cavallo sanfratellano, l’asino ragusano e l’asino di Pantelleria.
La presentazione ufficiale dell’iniziativa è avvenuta stamane nella sede di Catania del Palazzo del Governo, da parte del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e del presidente dell’Istituto di incremento Ippico Caterina Grimaldi di Nixima. Presenti anche gli assessori all’Agricoltura Edy Bandiera e al Turismo Sandro Pappalardo, la soprintendente ai Beni culturali e ambientali etnei Rosalba Panvini e i sindaci di Catania Salvo Pogliese, di Militello in Val di Catania Giovanni Burtone e di Scordia Franco Barchitta.
«Una manifestazione straordinaria – evidenzia il governatore Musumeci – dal punto di vista sportivo, culturale e turistico. Un evento eccezionale e inedito realizzato grazie a un lavoro di squadra tra quattro assessorati e otto dipartimenti della Regione. Saranno tre giorni nei quali gli aspetti agonistici si fonderanno con quelli ludici e di promozione del territorio. Ma non solo, al di là della cerimonia, siamo riusciti a recuperare un bene prezioso che da anni era stato abbandonato».
La Sicilia è la terza regione – con il 9,5 per cento del totale nazionale – dopo Lazio e Lombardia per capi di equidi allevati. Dalla Banca nazionale delle razze autoctone – gestita dal Mipaf – risultano attualmente allevati 1.256 cavalli sanfratellani, 3.454 asini ragusani e 77 asini panteschi. Gli allevamenti di asini nell’Isola sono invece 1.113, quelli di cavalli 15.752 e 44 di muli
Si tratta di un evento che non ha precedenti nell’Italia meridionale e che si propone, essenzialmente, di raggiungere due obiettivi: rilanciare le razze degli equidi autoctone italiane e dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo; promuovere il territorio dell’Isola, soprattutto nei suoi itinerari “minori”, cioè quelli al di fuori delle Guide ufficiali. La manifestazione si articolerà in iniziative di carattere sportivo, ludico e culturale.
La cerimonia di apertura è prevista venerdì 10 maggio alle ore 10. Oltre trecento gli straordinari esemplari che saranno presenti alla manifestazione, un’esposizione delle più nobili razze di equidi, provenienti dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Tre giorni intensi di esibizioni, sport e convegni, ippoterapia, valorizzazione di cavalli e asini di razza.
Quella di Ambelia non è solo una fiera, ma anche una straordinaria occasione per consentire, a migliaia di persone e di famiglie, provenienti dall’Italia e dall’estero, di esplorare, attraverso il cavallo, le nuove frontiere del turismo esperienziale, del tempo libero, in un contesto naturale straordinario. A impreziosire la manifestazione, un fitto programma di eventi tra esibizioni sportive, degustazioni e visite guidate. Ma non solo, un palcoscenico naturale per le eccellenze enogastronomiche siciliane.
Distante solo 37 chilometri dall’aeroporto internazionale di Catania, Ambelia può essere facilmente raggiunta dal capoluogo etneo, anche con i “treni storici del gusto” degli anni Trenta; con i pullman del servizio di linea e in automobile, dalla Statale 385 per Caltagirone, costeggiando il lago di Lentini. Con la Fiera Mediterranea del Cavallo, Ambelia diventa il centro del mondo equestre, nella straordinaria cornice di Militello Val di Catania: città ricca di chiese, musei, ex monasteri, palazzi e fontane dichiarati, dall’Unesco, Patrimonio dell’umanità.