Juan Guaidò annuncia un nuovo giorno di protesta in Venezuela. Il Paese è ormai nel caos da ieri. Il leader dell’opposizione e autoproclamato presidente ad interim, infatti, ha invitato i venezuelani a scendere in piazza oggi nell’ambito della “fase definitiva della Operazione libertà“.
Guaidò: “Fine all’usurpatore”
In un video di quasi tre minuti diffuso attraverso Youtube, Guaidò ha sostenuto che “sapevamo che l’inizio non sarebbe stato facile” entrare in azione, ma “abbiamo dimostrato che ci sono soldati disposti a difendere la Costituzione”. Posso assicurarvi che Maduro “non gode del rispetto delle Forze armate”.
Mañana continuamos con la ejecución de la #OperaciónLibertad. Iniciamos la fase final y estaremos de forma sostenida en las calles hasta lograr el cese de la usurpación.
¡Vamos con todo, con más fuerza y determinación!#ConTodoPaLaCalle https://t.co/ep1vC824j6
— Juan Guaidó (@jguaido) 1 maggio 2019
Avevamo informazioni certe, ha aggiunto, che “l’Urupatore aveva tutto pronto per andarsene, e che sono state forze straniere che lo hanno obbligato a restare. Oggi non ha fatto altro che nascondersi”. Abbiamo cominciato ieri, ha concluso, ed “oggi torneremo di nuovo in forma sostenuta nelle strade fino a mettere fine all’usurpazione”.
Maduro: “Grazie all’esercito il golpe è sconfitto”
“Voglio congratularmi con voi Forze armate per l’atteggiamento fermo, leale, valoroso e di enorme saggezza con cui avete condotto alla soluzione e alla sconfitta del piccolo gruppo che pretendeva di riempire il Paese di violenza con una scaramuccia golpista”. Lo ha dichiarato nella notte il presidente venezuelano Nicolas Maduro.
In un video con ministri, leader del Partito socialista unito del Venezuela e vertici militari diffuso attraverso Twitter, Maduro riferendosi a ieri ha parlato di un giorno intenso di eventi, emozioni, riflessioni e di sguardi sul futuro del Venezuela”.
#EnVivo 📹 | Mensaje al pueblo venezolano y al mundo, ante la nueva arremetida contra la Paz de la Patria. https://t.co/hS22rnPQjm
— Nicolás Maduro (@NicolasMaduro) 1 maggio 2019
E’ stato anche, ha proseguito, “un giorno di contrasto in cui si sono contrapposte due Venezuela: una di pace e dialogo ed un’altra portatrice di violenza e venduta alle ambizioni straniere”. “Ringrazio tutto il popolo venezuelano – ha poi detto – per il suo valore, coraggio e coscienza di fronte a questo tentativo di colpo di Stato frustrato. Avete dimostrato che un popolo mobilitato è garanzia di tranquillità per la Patria”.
L’inizio delle proteste
Nella giornata di ieri, Juan Guaidò, presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana, ha lanciato un messaggio video alla nazione accompagnato da Leopoldo López, uno storico leader dell’opposizione a Nicolas Maduro rilasciato dagli arresti domiciliari.
Come si legge su ‘Repubblica’ Guaidò era circondato da un gruppo di soldati: ha esortato i militari fedeli a Maduro e la popolazione civile a scendere in strada per chiedere la “cessazione definitiva dell’usurpazione”.
Gas lacrimogeni sono stati lanciati sui manifestanti in autostrada, vicino alla base. Il centro della rivolta guidata da Guaidò e da Lopez, è il distributore Altamira, uno svincolo di accesso alla città che si trova vicino alla base militare di La Carlota.
La reazione di Maduro
Il governo del presidente ancora in carica, Nicolas Maduro, ha reagito dicendo di essere impegnato a “sventare un golpe”. “A questo tentativo si è unita l’ultradestra golpista e assassina, che ha annunciato il suo piano violento da mesi. Chiamiamo il popolo alla massima allerta”, scriveva su Twitter il ministro dell’Informazione di Nicolas Maduro, Jorge Rodriguez.