Istituita nel 1982 dal Consiglio Internazionale della Danza (CID), il 29 aprile viene celebrata la Giornata Internazionale della Danza allo scopo di promuovere e diffondere i valori universali di questa disciplina capace di superare molti limiti. La scelta di questa data è stata effettuata in onore di Jean-George Noverre, nato nel 1727 e inventore del balletto moderno. La manifestazione è stata portata in Italia diciott’anni fa da “Movimento Danza” di Gabriella Stazio (Organismo Nazionale riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’Unione Europea)
Il principale scopo di questa manifestazione è quello di promuovere, far conoscere e dare la possibilità ai più giovani di sperimentare le mille forme della danza, dello spettacolo e dell’arte. La musica e i movimenti possono aiutare in diversi modi, sia per chi ha il sogno di danzare, sia per chi desidera divertirsi. Il fatto ancora più straordinario è la grande varietà di stili tra cui poter scegliere mettendosi alla prova nel trovare quello più adatto alle proprie esigenze e caratteristiche.
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Come ogni anno, Alkis Raftis, presidente del CID, invia il Messaggio Ufficiale per la Giornata Internazionale della Danza a 200 professionisti della Danza in tutto il mondo. Quello del 2019, dal tema ‘Danza e Spiritualità’ recita:
“Quando danzano, le persone a volte trascendono nel regno del soprannaturale; musica e movimento combinati fondono corpo e mente, elevandoli a uno stato di grazia. Questa esperienza estatica libera e si estende più a fondo nella dimensione interiore di ognuno, unendo la persona con l’universo.
Quando creano, i coreografi riescono a volte a produrre nello spettatore una connessione con il sacro, l’esoterico, il superbamente ignoto. Oltre alla ricreazione e all’arte, la danza diventa il veicolatore di una coscienza elevata, di una ricerca del significato ultimo. Tale coreografia conduce oltre l’osservabile, l’esperito e il conosciuto.
Le Deliadi: ninfe danzanti sull’isola di Delos nell’antica Grecia. Le Devadasi: ancelle di tempio che tramandavano le tradizioni classiche Bharatanatyam e Odissi in India. I Sufi Dervisci: seguaci del poeta persiano Rumi, con la loro danza vorticosa. Preti aztechi “cantavano con i piedi” nel Messico preispanico. La spiritualità è sempre stata presente nella danza.
Assistiamo attualmente alla rapida proliferazione della danza liturgica, specialmente nelle Americhe. La danza ritorna come pratica di culto, forma materiale di preghiera, espressione di devozione a Dio. Migliaia di ministri-coreografi sono formati e stabiliscono le proprie congregazioni. In alcuni luoghi i ministeri di danza sono più numerosi delle scuole di danza convenzionali.