Alcuni spari davanti ad una sinagoga a San Diego, in California, hanno provocato almeno un morto e tre feriti o quattro feriti. La sparatoria contro i fedeli riuniti ha disseminato il terrore. Molte persone colpite si trovavano a terra. Sembra che tra loro ci siano anche un rabbino e alcuni bambini.
Ad aprire il fuoco contro i fedeli è stato John Earnest, un uomo bianco di 19 anni, residente nell’area di San Diego. Lo ha reso noto la polizia. Sembra che l’uomo abbia aperto il fuoco con un fucile semiautomatico. Gli agenti lo hanno fermato mentre tentava la fuga durante uno scontro a fuoco.
La vittima della sparatoria è una donna. I tre feriti sono un uomo, una donna e una bambina. Nessuno sarebbe in pericolo di vita.
La sparatoria è avvenuta a Poway, una cittadina ad una ventina di chilometri da San Diego. Sabato mattina, un centinaio di fedeli erano riuniti nel centro ebraico della Congregation Chabad per le celebrazioni della Pasqua ebraica. Davanti alla sinagoga, poi, gli spari. L’attacco si è verificato alle 11.30 locali.
Diversi vicini hanno riferito al sito del San Diego Union Tribune di aver udito i colpi d’arma da fuoco. Alcuni residenti vicino al tempio ebraico sono stati evacuati dalle loro case e portati in una vicina scuola elementare, dove le autorità hanno istituito un centro di comando. All’interno della sinagoga era presente anche un ufficiale fuori servizio che ha risposto al fuoco.
“Secondo le informazioni si tratta di un crimine d’odio”. Lo ha detto il presidente americano Donald Trump commentando con i giornalisti che lo seguono per un comizio in Wisconsin la sparatoria contro i fedeli della sinagoga di Poway, alle porte di San Diego.
Non si sa ancora se il movente della sparatoria sia l’antisemitismo. Il sindaco della cittadina Steve Vaus, però, ha parlato davanti alle telecamere di “crimine d’odio” e ha dichiarato che l’obiettivo degli spari era proprio la comunità ebraica. “Credo che l’autore di quanto accaduto – ha detto – sia stato mosso dall’odio per questa comunità”.
Riguardo all’uomo arrestato si sa ancora poco. La polizia sta setacciando i post sui social media pubblicati dal ragazzo, dove ha trovato anche ‘un manifesto’, come ha spiegato lo sceriffo della contea di San Diego, William Gore. “Chiaramente è indagato per omicidio”, ha spiegato Gore in conferenza stampa.
Gli investigatori dell’Fbi e i detective della omicidi hanno interrogato il 19enne, che non avrebbe precedenti penali e non risulterebbe affiliato a gruppi di suprematisti bianchi. Le autorità ritengono che Earnest abbia agito da solo. La polizia sta anche verificando se il giovane abbia avuto qualche collegamento con un incendio doloso recente che si è verificato in una moschea nella zona di San Diego. Intanto nella comunità ebraica di Poway è sconcerto per quanto accaduto.
Gli Stati Uniti sono ancora scossi dal ricordo della strage di Pittsburg in Pennsylvania. In un sabato mattina di shabbat, il 27 ottobre 2018, i morti furono almeno 11. A sparare Robert Bowers, bianco 46enne. L’uomo è entrato armato nella sinagoga piena di fedeli e urlando slogan antisemiti ha cominciato a sparare all’impazzata sulla folla.
Secondo Rita Katz, responsabile del sito specializzato Site, che monitora il web e i social media, il diciannovenne che ha aperto il fuoco sarebbe un suprematista bianco. Sembra che il giovane abbia anche scritto alcune lettere in cui denuncia il suo odio verso gli ebrei e in cui spiega di essersi ispirato a Brenton Tarrant, l’autore della strage in una moschea e in un centro islamico di Cristchurch, in Nuova Zelanda.
Sempre secondo la Katz, il 19enne avrebbe in particolare postato online una lettera in cui invita altri bianchi suprematisti a condurre attacchi e in cui spiegherebbe di aver impiegato quattro settimane per pianificare il suo attacco. Il giovane avrebbe inoltre rivelato di aver appiccato con la benzina un incendio a una moschea nella località di Escondito la settimana dopo l’attentato in Nuova Zelanda. Il ragazzo avrebbe anche scritto una lista di persone a cui si sarebbe ispirato, tra cui figura anche Adolf Hitler.