Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “confida” di poter incontrare domani, al suo rientro dal viaggio in Cina, il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, indagato per corruzione. Il premier si trova a Pechino per il secondo Forum sulla Via della Seta.
Fonti di Palazzo Chigi però, spiegano che il presidente rientrerà da Pechino domenica notte e martedì ripartirà per la Tunisia. È molto probabile dunque che l’incontro con il sottosegretario Siri non avvenga lunedì ma nei giorni successivi.
Caso Siri, Conte: “Spero di vederlo domani ma non farò il giudice”
“Domani confido di poter vedere Siri: non ho ancora fissato l’incontro ma sicuramente domani sarà il primo giorno utile per poterlo vedere. Datemi il tempo di riorganizzare l’agenda per la fase di rientro”. Lo ha detto il premier Conte, rispondendo ai giornalisti che, a margine della sua visita alla Città proibita di Pechino, gli chiedono se al suo ritorno in Italia dalla Cina incontrerà il sottosegretario per valutare la sua posizione dopo l’indagine a suo carico.
“Sono d’accordo con Salvini e infatti l’ho dichiarato anche io: non sono un giudice. Non è certo con l’approccio del giudice che affronterò il problema”. Così Conte replica poi a chi gli domanda dell’intervista a “La Stampa”, in cui il ministro dell’Interno afferma che il premier non è un giudice e che non sono emersi “atti concreti” a carico di Siri. “Non ho letto l’intervista di Salvini”, dichiara Conte, ma “i tempi della giustizia sono altri. Io ho fatto l’avvocato e mai fatto il giudice neppure prima: non lo sono adesso”.
Al rientro in Italia, ha aggiunto il premier “riprenderemo il lavoro quotidiano e strategico, perché siamo nella fase due del governo, con lo sblocca cantieri, il decreto crescita, la strategia per potenziare la ricerca e rafforzare tutto il sistema dell’istruzione”. “Dobbiamo lavorare per il turismo – ha continuato il presidente del Consiglio – rinforzare il sistema agroindustriale, dobbiamo valorizzare i nostri beni culturali: abbiamo un’agenda fittissima di lavoro”.
Ultime tappe della visita di Conte in Cina
Le ultime tappe della visita di Conte in Cina sono tre. Prima un incontro con il premier cinese Li Keqiang, poi una visita alla Città Proibita, infine un passaggio al Museo nazionale. Durante il giro nella Città Proibita, in posa per fotografi ed operatori, Conte ha anche scherzato. “Lo dico ai giornalisti italiani – ha detto -, nessuna ambizione imperiale“. Al termine della visita durata circa 45 minuti, il presidente del Consiglio ha scritto un ricordo sul registro d’onore: “Onorato di poter rendere omaggio a questa imponente testimonianza della tradizione cinese”.
Al Museo nazionale è stata allestita una mostra con 796 reperti restituiti dall’Italia alla Cina. Infine il premier si è concesso un piccolo fuoriprogramma. Nel Museo ha voluto ammirare anche una mostra di antichi reperti cinesi, con bronzi di epoca shang e xia, intitolata ‘Esposizione permanente dell’antica storia della Cina’.
Il Forum sulla Via della Seta a Pechino
In riferimento alla sua visita istituzionale a Pechino, Conte ha parlato di “giorni molto intensi e proficui“. Il secondo Forum sulla Via della Seta “è stato occasione di confronto su questo progetto infrastrutturale molto importante al quale abbiamo aderito sottoscrivendo il memorandum” ha sottolineato. Il premier ha anche rivendicato che la firma del memorandum da parte dell’Italia è stata una intuizione “giusta”. “La sua realizzazione – ha spiegato – ci fa ben sperare per l‘intensificazione degli scambi commerciali e dei rapporti economici con un partner strategico importante come la Cina”.
Infine Conte ha anche ribadito la convinzione di avere “agito nel modo migliore anche dal punto di vista delle modalità con cui abbiamo realizzato questo passaggio in modo trasparente, con un confronto che ci ha consentito di poter rivendicare e affermare principi di parità di condizioni, di sostenibilità finanziaria, ambientale, di reciprocità. Sono molto soddisfatto e molto fiducioso sulle opportunità per il sistema Paese”.
Ed stato “un’occasione anche per uno scambio proficuo con altri capi di Stato e di governo e un’occasione per ricevere molte gradite attenzioni da parte del governo del presidente Xi Jinping e del governo cinese” ha osservato il premier. “Ieri in particolare è stata una giornata intensa di incontri bilaterali – ha concluso Conte – che mi hanno consentito un aggiornamento sui più importanti dossier e sui rapporti bilaterali coi vari Paesi. Sicuramente un bilancio molto molto positivo“.