“Mi piacerebbe che il 25 aprile sia la giornata dell’unione e della pacificazione nel nome dell’Italia che verrà, poi ognuno si tiene proprie idee, distanze, e obiettivi: ho scelto Corleone per dire ai giovani che vince lo Stato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Corleone. Il vicepremier, come riporta Repubblica, “vuole liberare Corleone, Palermo, la Sicilia” e che intende “affrancare il territorio dai nuovi occupanti che delinquono, di qualsiasi razza e colore”.
Salvini dichiara poi di provare “disgusto” per iniziative come quella del ristorante di Lucia Riina a Parigi. “La mafia la combatti con l’esempio, non andando a Corleone”, ha detto il capo politico del M5S Luigi Di Maio. E Salvini replica: “Oggi sono in versione Zen, prossima domanda?”. Caso Siri? “Ho sentito il sottosegretario, gli ho chiesto se è tranquillo e mi ha detto di sì. Se è tranquillo lui, allora lo sono anch’io. Siri vuole essere ascoltato il prima possibile: in un paese civile questo accadrebbe un quarto d’ora dopo il coinvolgimento dell’indagato , non mesi dopo”.
Salvini a Corleone
“L’Antifascismo per lei è un valore fondante?”. Risposta di Salvini: “ Si”. “L’Olocausto è il crimine più grande della storia?” Risposta: “Mi stupisce pure che me lo chieda”. “Stamattina – dice Salvini – ho saputo di quattro striscioni che inneggiano alla mia morte, non sto qua a frignare. I partigiani prenderebbero a schiaffoni chi istiga alla violenza”.
Il ministro ha inaugurato il nuovo commissariato di polizia alla presenza del capo della polizia Franco Gabrielli, il prefetto di Palermo Antonella de Miro, il questore Renato Cortese. Salvini ha quindi svelato una targa all’ingresso del commissariato e ha ascoltato una funzione religiosa celebrata dal vescovo Michele Pennisi, che ha ricordato “la incompatibilità della fede mafiosa con la religione cristiana”. In seguito sono arrivati il governatore Nello Musumeci con l’assessore Ruggero Razza e il capogruppo di Diventerà bellissima Alessandro Aricò.