Dagli Usa stop al rinnovo delle esenzioni per il petrolio iraniano. Il presidente Donald Trump, come riporta l’Ansa, ha spiegato che la decisione “mira ad azzerare l’export di petrolio iraniano, negando al regime la sua principale fonte di entrate”.
Tre degli otto Paesi esentati avevano già cominciato a ridurre la loro importazione di petrolio dall’Iran: Italia, Grecia e Taiwan. Gli altri cinque – come riporta l’Ansa – sono Cina, India, Turchia, Giappone e Corea del Sud. La Casa Bianca ha sottolineato che “Usa, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, tre dei più grandi produttori di energia, insieme ai loro amici ed alleati, sono impegnati ad assicurare che i mercati globali del petrolio restino forniti in modo adeguato”.
“Abbiamo concordato di prendere azioni al momento giusto per garantire che la domanda globale sia soddisfatta, mentre tutto il petrolio iraniano e’ rimosso dal mercato”, spiega la Casa Bianca. L’esenzione non sarà rinnovata a partire da maggio.
“L’amministrazione Trump e i suoi alleati sono determinati a sostenere ed espandere la campagna di massima pressione economica contro l’Iran per mettere fine all’attività destabilizzante del regime che minaccia gli Stati Uniti, i nostri partner ed alleati, e la sicurezza in Medio Oriente”, si legge in un comunicato della Casa Bianca.
La decisione del presidente di eliminare le esenzioni, prosegue la nota, “segue la designazione del corpo dei guardiani della rivoluzione come organizzazione terroristica straniera, dimostrando l’impegno degli Usa a spezzare la rete del terrore iraniano e a cambiare i comportamento maligno del regime”. Gli Usa apprezzano il “sostegno dei nostri amici ed alleati in questo sforzo”.
Ma la Cina critica duramente gli Usa per la decisione di annullare l’esenzione. Pechino si oppone “alle sanzioni unilaterali e alla giurisdizione ad ampio raggio”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang. “Gli accordi siglati di Pechino con Teheran sono ragionevoli e legittimi”. La Cina è tra i principali importatori di greggio dall’Iran. Intanto il petrolio chiude in rialzo a New York. Le quotazioni salgono del 2,59% a 65,66 dollari al barile.