Arrestati 40 sospetti jihadisti in Sri Lanka in connessione con gli attacchi suicidi a chiese ed hotel nella domenica di Pasqua. Lo hanno reso noto fonti del governo locale, annunciando l’entrata in vigore della “legge d’emergenza” e un nuovo bilancio di oltre 300 morti. La nuova legge – come riporta Askanews – conferisce alla polizia poteri rafforzati e indiscussi per detenere e interrogare i sospetti senza ottenere un mandato di cattura
Gli attentati hanno provocato la morte di 310 persone, secondo un bilancio riferito dal governo. Oggi i primi funerali nella chiesa in cui i terroristi hanno ucciso 50 parrocchiani domenica. Le agenzie di intelligence di tutta l’Asia meridionale, secondo il New York Times, stanno condividendo le informazioni in loro possesso. Nel mirino il Theatheeth Jama’ath nazionale, il gruppo radicale islamico accusato di avere compiuto la strage.
Secondo funzionari dello Sri Lanka, “organizzazioni terroristiche internazionali” avrebbero appoggiato il gruppo già noto per atti di vandalismo su piccola scala. E mentre forze di sicurezza e personale dell’intelligence continuano a ricercare indizi utili per trovare i responsabili dell’attacco, infuriano le polemiche nel Paese su un allarme attentati ignorato.
Secondo quanto si è appreso, infatti, le forze di sicurezza avrebbero scelto di non intervenire nonostante l’allarme scattato almeno dieci giorni prima degli attacchi. sottovalutando l’informazione.
Le autorità di governo, intanto, hanno dichiarato per oggi una giornata di lutto nazionale. Le bandiere degli uffici pubblici sono esposte a mezz’asta e un minuto di silenzio è stato osservato alle 8:30 del mattino (ora locale), momento in cui è stato compiuto domenica il primo attacco.
Foto da Twitter.