Strage di Pasqua in Sri Lanka. Sei esplosioni simultanee nella domenica di Pasqua hanno colpito almeno tre chiese e diversi hotel. Coinvolta la capitale Colombo e altre località frequentate da turisti. Successivamente altre due esplosioni hanno colpito nuovamente Colombo.
Arrestati 13 sospettati
Lo stato di emergenza, un coprifuoco di 12 ore in tutto il Paese e l’oscuramento dei sociale dei servizi di messaggeria con effetto immediato. Come riporta ‘Il Fatto Quotidiano’ il governo cingalese dice di aver arrestato 13 sospetti, ritenuti collegati agli attentati in chiese e hotel di lusso del Paese nei quali sono rimaste uccise almeno 215 persone e ferite oltre 500. Otto esplosioni hanno squassato lo Sri Lanka la mattina di Pasqua, colpendo chiese e hotel di lusso della capitale Colombo, frequentati anche da turisti stranieri, 35 dei quali sarebbero tra le vittime. Sei esplosioni si sono verificate in simultanea alle 9.30 del mattino, ora locale. Un’ora dopo c’è stata una settima esplosione in un albergo nel sobborgo diDehiwala in seguito alla quale sono morte almeno due persone, ne è seguita un’ottava nel sobborgo di Dematagoda, sempre a Colombo. Si sospetta che la maggior parte degli attacchi siano opera di kamikaze.
A distanza di ore dalle prime esplosioni non c’è stata ancora nessuna rivendicazione, ma il governo – tramite il ministro della Difesa dello Sri Lanka, Ruwan Wijewardane – ha comunicato di aver fermato 13 persone ritenute implicate negli attentati e dopo aver invitato le persone a non uscire da casa ha imposto un coprifuoco di 12 ore e l’oscuramento di social e messaggeria istantanea. Mentre le arcidiocesi ha annunciato che tutte le celebrazioni pasquali sono state cancellate nel Paese
Ci sarebbero centinaia di feriti, riferiscono fonti ospedaliere locali. Secondo i media internazionali, al momento sarebbero circa 400 i coinvolti, con almeno 200 morti accertati. “L’Unità di crisi della Farnesina è al lavoro per effettuare verifiche sugli attacchi in Sri Lanka”: lo si apprende da fonti del ministero degli Esteri.
Le forze di sicurezza sospettano che dietro a due delle esplosioni in chiesa ci siano dei kamikaze. Una delle chiese colpite, il santuario di Sant’Antonio, e i tre alberghi sono a Colombo e frequentati da turisti stranieri. Le altre due chiese si trovano una a Negombo, città a maggioranza cattolica a nord della capitale, e l’altra nella città orientale di Batticaloa.
Almeno una delle vittime è morta nel Cinnamon Grand Hotel di Colombo, situato vicino alla residenza ufficiale del Primo Ministro, ha dichiarato all’Afp un funzionario di questo stabilimento. L’esplosione sarebbe avvenuta nel ristorante. I tre hotel colpiti sono lo Shangri-La, il Kingsbury Hotel e appunto il Cinnamon Grand.
Solo pochi giorni fa, l’11 aprile, il capo della polizia, Pujuth Jayasundara, aveva diramato un allarme dell’intelligence ai più alti ufficiali. Dal documento emergeva come alcuni kamikaze stessero pianificando di colpire delle “chiese importanti”. Il primo ministro dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha condannato gli attacchi.
“Condanno fermamente gli attacchi vigliacchi contro la nostra gente“, ha scritto in un tweet dal suo account. “Invito tutti i cittadini dello Sri Lanka in questo tragico momento a rimanere uniti e forti. Il governo sta prendendo provvedimenti immediati per contenere questa situazione”.
Tutti i responsabili degli attacchi nello Sri Lanka “sono stati identificati”e arrestati. Si tratta di sette persone, come affermato il ministro della Difesa che ha parlato di atti di “terrorismo” compiuti da estremisti religiosi. Lo riporta il Guardian. Il governo dello Sri Lanka ha deciso che imporrà il coprifuoco dalle ore 18:00 locali (le 14:30 in Italia) alle 6:00 di domani mattina.
Foto da Twitter.