La grigliata perfetta esiste. In occasione delle festività pasquali e delle giornate all’aria aperta la maggior parte degli italiani si dedicherà al barbecue e alle gite fuori porta.
Per una grigliata buona, ma soprattutto salutare, occorre seguire alcune semplici regole. Il Professore Giovanni Lercker, Docente di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Bologna, spiega come farla “a regola d’arte”, senza mettere in pericolo la salute.
Bisogna assolutamente evitare che si formino quelle classiche bruciature nerastre sulla superficie degli alimenti. La carbonizzazione, anche minima, rischia di produrre sostanze pericolose per la nostra salute, come gli idrocarburi policiclici aromatici e le ammine aromatiche, che possono alterare il DNA delle cellule favorendo l’insorgenza di tumori. Attenzione, dunque, a non mettere mai gli alimenti a diretto contatto con la fiamma viva, avendo l’accortezza di spostarli quando si crea un ritorno di fiamma per il grasso o i condimenti colati dalla griglia.
Prima di posizionare bistecche e costolette sulla griglia, bisognerebbe ungerle servendosi di un pennello da cucina. L’impiego dell’olio, infatti, è molto utile perché rallenta o addirittura blocca la facile formazione di bruciature sulla superficie e consente una migliore distribuzione del calore e dei condimenti sull’alimento.
Tempi, distanza dalla brace o la temperatura della sorgente di calore, devono essere sempre in equilibrio con lo spessore del “pezzo” di alimento da cucinare: se è grosso, bisogna allontanarlo, per dare tempo al calore di arrivare fino al centro dell’alimento senza carbonizzare prima la superficie; se si desidera soltanto “scottare” la carne (caso classico della fiorentina o del filetto), si può avvicinare l’alimento, per poi asportarlo in tempo utile per la cottura desiderata.
Con le grigliate si rischia di eccedere con il consumo di carne rossa, che è ricca di grassi. Per questo motivo, soprattutto se si hanno in programma numerosi barbecue, è meglio preferire carne bianca come pollo e tacchino. Una valida alternativa è costituita dal pesce.
In queste occasioni non ci si deve dimenticare delle verdure: in questo caso la cottura al barbecue non causa problemi perché non intacca e non altera le sostanze antiossidanti, quelle che proteggono il nostro organismo. L’unico accorgimento resta comunque quello di non carbonizzarle. Attenzione, però, alle patate: su questi tuberi si forma facilmente l’acrilammide, una neurotossina cancerogena che si manifesta con la classica bruciacchiatura saporita.