E’ morto stamattina a Roma Giuseppe Ciarrapico, aveva 85 anni. Nato a Roma il 28 gennaio 1934, era malato da tempo e ricoverato nella clinica Quisisana nel quartiere Parioli della capitale. Le sue condizioni erano peggiorate nell’ultimo periodo.
Ciarrapico ha legato il suo nome numerose vicende della Prima repubblica. Dal 2008 al 2013 è stato senatore per il Popolo della Libertà, imprenditore – nella sanità, nell’editoria, tra gli altri campi – e presidente della As Roma tra il 1991 e il 1993. L’As Roma in un tweet ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa dell’ex presidente del club. Oltre ad essere un imprenditore, è stato un politico vicino alla corrente andreottiana.
Della Ciociaria, dove è cresciuto, ha fatto il centro delle sue attività imprenditoriali. Da giovane fu molto vicino al Fascismo ma poi dirottò verso la corrente Andreottiana della Dc. Tuttavia, Ciarrapico non abbandonò i rapporti con il segretario missino Giorgio Almirante.
La Capitale lo ricorda bene, soprattutto per l’acquisto della AS Roma, ad aprile del 1991. Ciarrapico dovette però lasciare la presidenza della squadra nel 1993. “L’#ASRoma esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell’ex presidente del club Giuseppe Ciarrapico”, si legge sul profilo Twitter del club giallorosso.
Gianfranco Fini ricorda Giuseppe Ciarrapico “più per l’impegno negli anni difficili per la destra” che per il periodo in cui il centrodestra era al governo, “quando non abbiamo avuto modo di incontrarci. E’ stato infatti uno dei primi e dei pochi – sottolinea l’ex leader di An all’Adnkronos – che negli anni Settanta e ancor prima ha dato vita ad un’editoria di destra, sempre convinto delle sue idee e senza alcun tentennamento”.
Maurizio Gasparri, di Fi dice: “Peppino Ciarrapico è stato un protagonista della vita italiana nelle sue molteplici vesti di imprenditore, editore, parlamentare, anello di congiunzione di diverse realtà politiche e finanziare. Una vita intensa, spesso in prima linea, talvolta costellata da scontri e amarezze”. E aggiunge: “Tra le tante fasi della sua vita voglio ricordare quella dell’editore di libri che rompevano un muro di silenzio e di censura sulla storia e sul pensiero del Novecento”.