“I 27 ed il Regno Unito hanno concordato una proroga flessibile fino al 31 ottobre. Questo significa ulteriori sei mesi per il Regno Unito per trovare la migliore soluzione possibile”. Così su Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Per mettere d’accordo i 27 capi di stato e di governo Ue ci sono volute diverse ore di lavoro. Theresa May avrà così modo di tentare un’ultima intesa sull’accordo per una separazione “soft” dall’Ue.
“Un’estensione flessibile, un po’ più corta di quanto prevedevo, ma ancora abbastanza, per trovare la soluzione migliore. Non buttate via questo tempo”, ha commentato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Condizione posta dall’Unione per ottenere la proroga: la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni Europee.
“Dura lex, sed lex”, ha rimarcato il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker come riportato dall’Ansa. Juncker ci ha tenuto a sottolineare come la “revisione” fissata al Consiglio europeo di giugno non sarà una tagliola, ma un’occasione “per fare un punto della situazione”.
Tutti favorevoli alla proroga tranne il presidente francese Emmanuel Macron, intenzionato a concederne una breve al 30 giugno. Macron si è detto preoccupato per le elezioni dell’Eurocamera e la collaborazione leale di Londra durante il periodo di permanenza. E nemmeno un incontro bilaterale con Angela Merkel è servito ad ammorbidire le posizioni del capo dell’Eliseo. Il presidente francese a fine vertice ha parlato di “miglior compromesso possibile per salvaguardare l’unità dei 27”.
Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha avvertito: l’Eurocamera “non è un albergo a ore, da cui si entra e si esce a proprio piacimento”. A caldeggiare la proroga la cancelliera Merkel richiamando la necessità di “salvaguardare l’unità dell’Ue e ad evitare una Brexit senza accordo”.