“Non ho offeso nessuno, ho difeso la sacralità della donna“. Risponde così Levante al rifiuto della Curia di Lecce a concedere la piazza del Duomo per il concerto del 6 agosto. “Troppo irriverenti” i testi delle sue canzoni, questa la motivazione.
Levante risponde al “no” della Curia di Lecce: “Ho difeso la sacralità della donna”
La cantante si difende con una storia su Instagram: “In Salento ci suono, un posto lo trovo e va bene così. Il problema non è che io debba cambiare location, è che in Italia abbiamo questo genere di ostacoli”.
“In queste ore – spiega – ho deciso di restare a guardare. Ho aspettato perché quando mi è stato detto che forse c’erano dei problemi sulla data di Lecce per un rifiuto della curia, sono rimasta incredula“. E aggiunge: “La chiesa ci insegna ad analizzare i testi, li leggiamo, li analizziamo, li comprendiamo e li facciamo nostri, qui invece siamo di fronte a delle persone che si sono fermate a leggere un titolo”. Quanto al tema sacralità, “io ho difeso la sacralità della donna paragonando i dolori di una donna maltrattata ai dolori di Cristo, non c’è nessuna offesa da parte mia”.
“Testi troppo irriverenti”, la Curia nega Piazza Duomo a Levante
La Curia di Lecce ha detto “no” al concerto di Levante in piazza Duomo, ritenendo i contenuti dei testi della cantautrice siciliana incompatibili con i valori che simboleggia la piazza in cui si trovano la Cattedrale, il palazzo vescovile e il seminario. La richiesta era stata avanzata nei mesi scorsi dall’entourage della cantante. La conferma al diniego è arrivata da Vincenzo Paticchio, portavoce del vescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia.
“Abbiamo scoperto – ha spiegato Paticchio – che la tappa leccese in piazza Duomo del tour era già stata pubblicizzata per il 6 agosto sul sito dell’artista e su Ticketone, nonostante la commissione eventi della Curia non si fosse ancora riunita. La decisione è stata deliberata solo lo scorso primo aprile, quando la commissione si è riunita decidendo di non accogliere la richiesta. Il vescovo vuole aprire Piazza Duomo agli eventi – prosegue Paticchio -. I giovani vanno incoraggiati, ma certi testi sono troppo irriverenti per essere cantati nella piazza simbolo della Chiesa di Lecce”.