Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è stato arrestato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. L’arresto è arrivato dopo che Quito ha revocato la concessione dell’asilo al giornalista australiano. Al momento Assange è in custodia alla stazione centrale di Scotland Yard. La polizia londinese riferisce che al più presto lo porterà davanti ai magistrati.
Arrestato a Londra il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange
“Posso confermare che Julian Assange, sette anni dopo essere entrato nell’ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito”. Lo ha detto il ministro dell’Interno britannico, Sajid Javid. “Voglio ringraziare l’ambasciata dell’Ecuador per la sua cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge“, ha concluso Javid.
Assange ha sempre detto di essere innocente riguardo alle accuse di stupro e abusi sessuali. Inchiesta però chiusa nel maggio 2017. Il capo della Procura svedese, infatti, ha annunciato allora l’archiviazione di un’indagine per stupro durata 7 anni.
Il giornalista però viveva nella rappresentanza diplomatica dell’Ecuador dal 2012. Temeva infatti l’estradizione negli Stati Uniti ed eventualmente un processo. A suo carico l’accusa di aver divulgato centinaia di migliaia di documenti diplomatici e dei servizi segreti militari americani.
I suoi rapporti con le autorità di Quito si erano però progressivamente raffreddati. Già nel 2016 infatti gli era stato tolto l’accesso a internet dopo che Wikileaks aveva pubblicato una serie di e-mail riservate dell’allora candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton.
Julian Assange non è uscito dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Secondo quanto riferito dall’Ansa, è stato l’ambasciatore a far entrare la polizia britannica all’interno della sede diplomatica, dove il fondatore di WikiLeaks è stato arrestato. Lo denuncia in un tweet la stessa organizzazione. Subito dopo l’operazione, Wikileaks ha accusato il Paese sudamericano di aver “revocato illegalmente l’asilo in violazione del diritto internazionale”.
L’Ecuador revoca l’asilo ad Assange
Il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno ha spiegato di aver revocato l’asilo ad Assange per “violazione della convenzione internazionale” da parte del giornalista australiano. Il padre di Wikileaks era ricercato dalla giustizia britannica dal 2012 per aver violato i termini della libertà vigilata, dopo essere stato fermato a Londra per violenza sessuale e stupro in Svezia.
“L’Ecuador ha revocato illegalmente l’asilo politico concesso in precedenza a Julian Assange – accusa WikiLeaks – in violazione del diritto internazionale”.