Gli scontri a distanza tra i due vicepremier sono ormai all’ordine del giorno. Salvini e Di Maio litigano su tutto. Ma sui campi rom sembra esserci convergenza: “I campi rom vanno chiusi entro la fine del nostro mandato”, dice Matteo Salvini a Non è l’arena. “I campi rom vanno chiusi e lo deve fare il Viminale”, ribatte Luigi Di Maio a Che tempo che fa su Rai 1.
“Chiudere entro la fine del mandato tutti i campi rom in Italia. Poi se ci sono rom che si vogliono integrare sono benvenuti, per gli altri è finita la musica – continua Salvini – Non capisco perché debba esserci qualcuno che vive al di fuori della legge”. I manifestanti di Torre Maura? “Quei cittadini non è che allora sono tutti fascisti”, perché queste “categorie come comunisti e fascisti non esistono più, si studiano nei libri di storia”.
Di Maio insiste sul tema dei campi rom: “Noi rileviamo tensioni sociali dove ci sono i campi i Rom. I campi Rom vanno chiusi e non possiamo dire ai sindaci d’Italia occupatevene voi con le vostre risorse. Ma non le devo fare io da ministro dello Sviluppo Economico, lo deve fare il ministro dell’Interno. Il percorso immaginabile è quello dell’integrazione per chi è italiano e ricollocamenti per chi non lo è”.
Ma appena si cambia argomento, i toni cambiano completamente: “Nel Def la riduzione fiscale dovrà essere sicuramente inserita”, dichiara il vicepremier Matteo Salvini al Vinitaly di Verona. Come riporta il Corriere della Sera, il leader del Carroccio “ha anche evidenziato come la flat tax sia ancora all’ordine del giorno: ‘È una nostra priorità — ha chiarito — ed è nel programma di governo. Serve agli italiani, ci stiamo lavorando seriamente da mesi. Abbiamo valutato i costi e i benefici e una riduzione fiscale porta sicuramente più benefici che costi. Sono contento perché finalmente ci siamo». D’altronde, «il M5S ha avuto il reddito, ora rispetti la flat tax’. Pronta la replica del M5S: “Flat tax? Certo, noi siamo leali al contratto la Flat tax è nel contratto. Non abbiamo mai detto di non volerla, bensì abbiamo affermato che non bisogna fare facile campagna elettorale su certe misure, perché sono ambiziose e costano. D’altronde è stata la Lega a dire che costa 12 miliardi. Ribadiamo: noi siamo sempre stati leali al contratto, chi lo è stato meno è la Lega».E ancora: «Chi ha iniziato a spingere sulla castrazione chimica è stata la Lega, chi parla di leva obbligatoria è la Lega, chi presenta una legge per la libera circolazione delle armi è la Lega. E potremmo andare avanti per molto”.
Anche il premier Giuseppe Conte ha detto la sua. Una riunione sul Def “ci sarà lunedì e martedì, il documento sarà in Consiglio dei ministri. Tutte le questioni, quindi, saranno esaminate serenamente e tranquillamente, con calma, lunedì per poi deliberare martedì” – si legge su Il Fatto Quotidiano – “La Flat Tax è nel nostro programma di governo – ha aggiunto – Sicuramente dobbiamo completare questo pilastro del nostro programma riformatore nella prossima manovra“.
Conte, poi, ha spiegato che “questo governo è impegnato per la crescita economica che però deve essere coniugata con la crescita sociale. L’idea nelle nostre politiche è di guardare anche all’equità. La congiuntura tuttavia non è favorevole, ma speriamo che questa fase finisca quanto prima”. Il premier, infine, ha smentito la notizia secondo cui il M5S è intenzionato a porre fine a Quota 100 il prossimo anno: “Non è un’idea che mi è stata presentata, non l’abbiamo valutata. Non è all’ordine del giorno. Abbiamo preso un impegno su una misure triennale: questa è la decisione che abbiamo preso”.