La crisi in Libia peggiora, Misurata minaccia Haftar: “Lo annienteremo”

di Redazione

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La crisi in Libia peggiora, Misurata minaccia Haftar: “Lo annienteremo”

| lunedì 08 Aprile 2019 - 08:08

Il generale Khalifa Haftar ha tradito il popolo libico e se non si fermerà le forze di Tripoli annienteranno ogni minaccia militare proveniente dalle sue forze armate”. È questo l’avvertimento lanciato oggi in un’intervista a La Stampa da Ahmed Omar Maitig, vicepresidente del Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale libico (Gna), nonché esponente di spicco di Misurata. “Noi siamo il governo legittimo della Libia. Questo è un colpo di Stato non c’è altro modo per definirlo. Lui vuole prendere il controllo della Libia e vuole essere a capo di un suo governo militare, vuole instaurare una giunta, una vera e propria dittatura. Noi siamo per la democrazia e per le elezioni”, precisa Maitig. Misurata minaccia Haftar.

“C’è stata una dura escalation di violenze da parte delle forze di Haftar giunte a ridosso di Tripoli, proprio quando avevamo avuto un’infinità di raccomandazioni da parte della comunità internazionale sul fatto che il generale non si sarebbe avvicinato alla capitale e ai suoi tre milioni di abitanti, o che non avrebbe nemmeno messo piede nell’ovest della Libia. Stavamo per raggiungere un buon accordo sulle elezioni”, sottolinea Maitig.

Misurata minaccia Haftar

“Pertanto siamo stati colti di sorpresa, lui ha tradito la nostra fiducia e quella della nostra gente. Haftar ha tradito il popolo libico”. Secondo il vicepresidente del Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale libico anche la comunità internazionale ha le sue responsabilità. Haftar, a suo dire, “ha avuto sicuramente il via libera di taluni governi che non guardano di buon occhio il Gna”. “Ci sono governi che dialogano con noi in pubblico esprimendo sostegno al Gna, ma dietro le quinte agiscono in maniera totalmente opposta sostenendo azioni che vanno contro il governo legittimo e che destabilizzano il Paese”, è il suo ragionamento.

Intanto, come sottolinea Ansa.it, non è stata rispettata la tregua umanitaria di due ore chiesta per questo pomeriggio dall’Unsmil, la missione di supporto dell’Onu in Libia. La missione doveva servire a evacuare feriti e civili da quattro zone dove ci sono combattimenti a sud di Tripoli. Lo riferisce la Mezzaluna rossa come scrive un tweet di Al Hadath, tv della rete Al Arabiya. “Le parti che si stanno scontrando non hanno rispettato la tregua chiesta dalle Nazioni Unite”, scrive il tweet. Conte ha dato la disponibilità a svolgere un’informativa urgente sui recenti accadimenti in Libia nella seduta dì giovedì 11 aprile, alle ore 15. Lo si apprende da fonti parlamentari

Riprendono gli scontri

Intanto gli aerei delle forze del governo di accordo nazionale avrebbero lanciato missili contro le postazioni dell’esercito del generale Khalifa Haftar (Lna) nella zona dell’aeroporto internazionale di Tripoli (chiuso nel 2014) e a Wadi Rabea. Ne dà notizia il Libya Observer sulla sua pagina Twitter. Sempre secondo il giornale, le forze di Haftar a loro volta hanno condotto un bombardamento aereo a Naqliya camp sulla strada dell’aeroporto, senza causare vittime. Fonti locali hanno parlato anche di raid aerei in mattinata nell’area di Ain Zhara.

“Missili”, o quanto meno razzi “Grad” sono stati piazzati dalle forze del generale Khalifa Haftar a Garian, un’ottantina di chilometri in linea d’aria a sud del centro di Tripoli e hanno già colpito. Lo riferiscono due fonti e un sito libico. “Haftar ha piazzato una batteria di missili a Garian e ieri sera è già morta una donna a Wadi el Rabie”, ha detto all’ANSA una fonte da Tripoli. Un video con il lancio di “missili Grad” è stato diffuso con un tweet dall’emittente Libya Alahrar Tv.

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