Il presidente della Camera, Roberto Fico, si scaglia contro Matteo Salvini. “Visto che il ministro dell’Interno ha il potere di decidere sulle scorte e Saviano è sotto scorta, io non l’avrei mai denunciato. E’ un errore bello e buono“. Lo ha detto Fico, rispondendo al Festival di Giornalismo di Perugia a una domanda sulla scelta del ministro Salvini di denunciare Roberto Saviano per diffamazione.
Roberto Fico al Festival del Giornalismo
Il presidente della Camera Fico ha poi risposto alle domande sul tema delle querele temerarie. “Il problema delle querele temerarie si può risolvere in due modi – ha precisato -. Il primo è: se perdi la causa mi dai quello che hai chiesto come risarcimento. Il secondo: aboliamo la possibilità di querela e difendiamo tutti i giornalisti che sono scortati. Purtroppo siamo un paese dove mafia e criminalità sono potentissime”.
Secondo Roberto Fico è anche necessario che nella revisione dei fondi all’editoria si tenga conto dei giovani. “Nel percorso di revisione del finanziamento pubblico all’editoria intrapreso dal Governo occorre tenere conto dei giovani giornalisti, dei precari e della possibilità di creare nuove start up”. Lo ha detto il presidente della Camera a margine del suo intervento al Festival del Giornalismo. Per il presidente della Camera “i tagli al finanziamento pubblico all’editoria derivano dal programma elettorale e di certo il percorso così come lo abbiamo conosciuto deve essere superato”. “Ma nel superarlo – ha concluso Fico – occorrerà tenere conto delle fasce più deboli”.
“La qualità dell’informazione in Italia deve crescere e il faro deve essere l’indipendenza e il merito, a cominciare dal nostro servizio pubblico che è la Rai”. Sono le parole del presidente della Camera, Roberto Fico, appena arrivato a Perugia per partecipare a uno degli incontri del Festival del Giornalismo.
“La Rai – ha sostenuto Fico – deve servire direttamente i cittadini che pagano il canone, che si paga proprio per uscire dalle logiche governative e politiche. La Rai deve essere totalmente indipendente e le leggi attuali non vanno bene: l’amministratore delegato – ha concluso il presidente della Camera – non può essere scelto dal governo e dal presidente del Consiglio”.