Nuovi risvolti sull‘attentato in Nuova Zelanda. I servizi segreti tedeschi stanno indagando anche in Germania. C’è, infatti, la possibilità che Brenton Tarrant, l’attentatore di Christchurch, sia passato dalla Germania nel suo viaggio in Europa circa 14 mesi fa e si cerca di capirne lo scopo. Lo rende noto il governo in risposta ad un’interrogazione dei Verdi.
Attentato in Nuova Zelanda, indagini anche in Germania
Non è chiaro se l’attentatore australiano abbia avuto contatti con l’estrema destra tedesca, oltre che con il movimento identitario austriaco, al momento sotto indagine. “L’ufficio federale è in stretto contatto, ora come prima, con i colleghi all’estero per chiarire i possibili contatti dell’attentatore in Europa e in modo specifico in rapporto con la Germania”, si scrive nella risposta.
Attentato in Nuova Zelanda, la strage nelle moschee
Il 15 marzo, nel corso della strage nelle due moschee di Christchurch in Nuova Zelanda sono morte 50 persone. Il 28enne australiano avrebbe ucciso senza alcun rimorso coloro che si trovavano nel luogo di culto per le preghiere del venerdì. Sono state arrestate 4 persone. La premier neozelandese, Jacinda Ardern, ha affermato che la strage è stata frutto di un “attacco terroristico“, ed ha aggiunto: “E’ uno dei giorni più bui” per il Paese.
L’attentatore Brenton Tarrant non avrebbe agito da solo, ma insieme ad altre tre persone. Tarrant e i suoi hanno trasmesso su Facebook il massacro in una diretta di 47minuti, ma il video è poi stato rimosso. Poco prima online aveva pubblicato un manifesto dove si descriveva come “un normale uomo bianco” e affermava: “Mi sono ispirato alla strage compiuta nel 2011 ad Utoya, in Norvegia, da Anders Breivik” terrorista islamofobo di estrema destra. “Voglio uccidere gli stranieri invasori”.
Il processo per Tarrant è già inziato, intanto in Nuova Zelanda vige una stretta sulle armi. Aperta anche un’inchiesta sui servizi segreti neozelandesi, che avrebbero dovuto vigilare.