Intimidazione per il sindaco di Torino, Chiara Appendino. Una busta contenente un congegno rudimentale, con una pila, fili e polvere è stata recapitata al sindaco all’interno del municipio. Il mittente è la “Scuola Diaz” e, secondo gli investigatori, il pacco bomba per l’Appendino poteva esplodere.
Il gesto sarebbe riconducibile “a soggetti appartenenti all’area anarco-insurrezionalista verosimilmente appartenenti alla cellula riconducibile all’Asilo”. Si tratta del centro sociale sgomberato il 7 febbraio dalla polizia, assicurano gli investigatori. Durante il corteo di sabato scorso, i manifestanti avevano già lanciato minacce al ministro Salvini e alla sindaca. Sui muri del Cimitero Monumentale di Torino si leggeva “Appendino la scorta non ti basta”.
La busta è stata neutralizzata dagli artificieri della polizia. Il sindaco Appendino è sotto scorta dal 10 febbraio. Di fronte a un negozio della famiglia del sindaco gli antagonisti avevano organizzato una minacciosa protesta. “Se qualcuno pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso”, ha detto dal canto suo Chiara Appendino. “Avanti, più determinata di prima” che ha ringraziato “tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà”.
“Esprimo piena solidarietà alla sindaca di Torino Chiara Appendino, vittima di un gravissimo atto intimidatorio. L’intero governo è al suo fianco. Lo Stato non permetterà che minacce del genere le impediscano di esercitare appieno il suo ruolo”, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Solidarietà anche dal leader del M5s, Luigi Di Maio. “A lei va il mio abbraccio. Sono con lei come tutto il MoVimento 5 Stelle. Chiara è forte e determinata. Se qualcuno pensa di intimidirci è fuori strada”.
“Quella contro la sindaca di Torino Chiara Appendino è una intimidazione grave. A lei esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà”, commenta infine Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo parlamentare del Pd alla Camera.