Nove pigmenti per tatuaggi devono essere ritirati dal mercato perché contengono sostanze cancerogene o provocano allergie.
Lo ha deciso il ministero della Salute, che ha pubblicato i provvedimenti sul proprio sito. Gli inchiostri sono prodotti in Usa e si chiamano Dubai Gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Light e Blue Iris. “Gli articoli – si legge – sono stati sottoposti a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo”.
Le notifiche sono state pubblicate tra il 21 e il 26 marzo. Le sostanze trovate nei pigmenti vanno dalle ammine aromatiche, come toluidina e anisidina, agli idrocarburi policiclici aromatici, altre sostanze inserite da tempo tra i cancerogeni. Gli inchiostri sono stati ritirati perché non conformi alla direttiva europea del 2008 che regola il settore.
Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia sono quasi sette milioni le persone che hanno almeno un tatuaggio, il 13% della popolazione. Dai dati emerge che i tatuaggi sono più diffusi tra le donne (13,8%) rispetto agli uomini (11,7%). Il primo tatuaggio viene effettuato a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni (29,9%). Il 76.1% dei tatuati si è rivolto ad un centro specializzato di tatuaggi e il 9,1% ad un centro estetico, ma ben il 13,4% lo ha fatto al di fuori dei centri autorizzati. Il 3,3% del campione intervistato ha dichiarato di aver avuto qualche effetto collaterale rilevante, un dato però che gli stessi autori della ricerca considerano sottostimato.