Gomorra torna il 29 marzo su Sky Atlantic alle 21.15, con l’inizio della tanto attesa quarta stagione. Volti noti e familiari che ritornano e nuovi che si affacciano per la prima volta nello scenario della serie cult. Lunedì 25 marzo al The Space Cinema Moderno di Roma tutti gli attori hanno incontrato la stampa assieme ai registi (ben 5 quest’anno: a Francesca Comencini e Claudio Cupellini si affiancano i debuttanti Marco D’Amore, Enrico Rosati e Ciro Visco), agli sceneggiatori Maddalena Ravagli e Leonardo Fasoli e ai produttori per Sky e Cattleya.
Riccardo Tozzi, imprenditore, produttore cinematografico e produttore televisivo italiano e fondatore della Cattleyain (la più grande società di produzione cinematografica e televisiva indipendente italiana), in particolare sostiene: “Ogni stagione di Gomorra ha un carattere molto forte, è come se la serie avesse una sua vitalità che la porta sulla sua strada. Il tema di questa mi sembra sia lo spaesamento, i personaggi si trovano in situazioni in cui non si sono mai trovati e in ambienti nuovi e questo porta fuori il loro mondo interiore, sorprende noi e gli attori. Anche se sembra strano dirlo è anche più sentimentale, esce fuori un’interiorità che a tratti è commovente”.
“Il mondo cambia dappertutto – ha detto Ravagli – ed è un cambiamento gravido di sangue e faticoso per tutti. Patrizia cerca di governare come un uomo e se la deve vedere coi Levante, che raccontano un aspetto della camorra della campagna a nord di Napoli, nella zona di Marano, in parte affiliata a Cosa Nostra negli anni Ottanta, con un’impostazione patriarcale e conservatrice”. Leonardo Fasoli ha sottolineato: “L’aspetto delle connivenze possibili. Il mondo criminale produce denaro, economia, potere, che si ramifica e va a infiltrarsi nella società sana. La camorra può esistere e continuare a sopravvivere grazie al fatto che trova delle complicità anche non dirette nella società normale”.