L’ex terrorista Cesare Battisti ha “ammesso tutti gli addebiti, ossia i quattro omicidi, tra cui due di cui è stato esecutore”. Il pm di Milano, Alberto Nobili, ha interrogato Battisti sabato e domenica nel carcere di Oristano. Lo rende noto il procuratore di Milano, Francesco Greco.
A carico di Battisti, che finora si è sempre dichiarato innocente, c’è la morte del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, quello del gioielliere Pierluigi Torregiani e del commerciante Lino Sabbadin, che militava nel Msi, uccisi entrambi da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979, rispettivamente a Milano e a Mestre; e quello dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978.
L’ammissione da parte di Cesare Battisti degli omicidi commessi “è un passo avanti, una conferma della sua colpa”. A parlare è Adriano Sabbadin, figlio di Lino. “Spero che non ammetta gli omicidi per altri motivi – aggiunge – magari per ottenere una indulgenza dai giudici che non merita”.
Anni di fughe, colpi di scena e richieste di estradizione spesso non esaudite. Il 14 gennaio Battisti è arrivato in Italia dove ha iniziato a scontare il suo ergastolo in Italia.