Il 21 marzo si celebra il Tiramisù Day, la giornata dedicata al dolce italiano più amato al mondo. I golosi si facciano avanti, oggi siamo tutti giustificati a concederci una porzione di morbida cremosità al caffè con quella punta di cacao amaro che fa schioccare la lingua.
Sì, viene l’acquolina in bocca soltanto al pensiero del tiramisù. E dire che per preparare questo dolce bastano soltanto savoiardi, mascarpone, caffè e cacao. Una ricetta semplice per un’esplosione di gusto.
I più attenti alla linea storceranno il naso davanti ad una porzione di tiramisù: ben 500 calorie di cui il 58% di grassi, il 35% di carboidrati e il 7% proteine. Siamo sicuri però che almeno per oggi possiamo permetterci uno strappo alla regola.
Nato in Italia, il tiramisù è il dessert più cercato dagli italiani su Google nel 2018 e la quinta parola della nostra cucina più conosciuta all’estero. Friuli Venezia Giulia e Veneto se ne contendono da sempre la paternità. Secondo il presidente dell’Accademia del Tiramisù, Tiziano Taffarello, l’origine sarebbe a Treviso. Gli esperti infatti datano la nascita del tiramisù tra il Settecento e l’Ottocento, proprio all’interno di una locanda trevigiana.
L’Accademia del Tiramisù ha pubblicato alcuni dati che provano la preferenza degli italiani per questo dessert. In Italia le vendite di tiramisù si aggirano intorno ai 4 milioni e 200mila euro a settimana, con un acquisto medio che va dai 6-7 euro del Nord Italia, fino ai 4-6 euro del Centro e del Sud. Tra i gusti preferiti spiccano classico, pistacchio e nutella, a cui si aggiungono i nuovi trend che spaziano dal vegano, ai formati adatti alla delivery, come monoporzione, bicchierino e barattolo.
Anche per quanto riguarda le consegne a domicilio, il tiramisù occupa un posto di rilievo. Lo confermano i dati diffusi da Just Eat. Nel 2018 sono stati ordinati ben 18.000 kg di tiramisù. Sul podio della classifica Roma, con 6.600 kg, seguita da Milano con 3.000 chili.