Categorie: Cronaca

Morte Imane Fadil, le analisi: nessuna traccia di sostanze radioattive

Imane Fadil, una delle testimoni del processo Ruby, non sarebbe stata uccisa da un mix letale di sostanze radioattive. La modella è deceduta lo scorso primo marzo alla clinica Humanitas di Rozzano dopo atroci sofferenze.

Da quanto si è appreso i prelievi sono stati effettuati sul fegato e su un rene ieri pomeriggio tra le 14 e le 17.30. Già dalle prime analisi non sono emerse macroscopiche evidenze di radioattività. Dopo i prelievi i campioni sono stati messi in appositi contenitori e inviati sia all’Arpa di Milano sia all’Istituto di Fisica dell’Università Statale. In base all’esito delle analisi -si apprende- appare “sempre più improbabile” che Fadil sia stata contaminata da sostanze radioattive. L’ultima parola però spetta al Centro ricerche Casaccia dell’Enea vicino a Roma. Inizialmente i sospetti sulla presunta presenza di sostanze radioattive nel corpo della giovane erano dovuti al risultato parziale di analisi effettate sulle urine. La Procura di Milano ipotizza l’avvelenamento da metalli. L’autopsia vera e propria, invece, verrà effettuata nei prossimi giorni, forse già sabato.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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