Si celebra oggi la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La principale piazza scelta per la manifestazione di quest’anno è Padova, dove si sono presentanti in cinquantamila. Cortei hanno luogo in ogni parte d’Italia.
“Vogliamo liberare la società dalle mafie. È un traguardo doveroso e possibile, che richiede a tutti impegno, coerenza, piena coscienza delle nostre responsabilità di cittadini. Per questo è importante la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si celebra ogni anno all’inizio della primavera e che porterà anche quest’anno, a Padova e in numerose altre città italiane, tante persone, associazioni, comunità ad esprimere il bisogno di verità e giustizia, insieme al rifiuto delle violenze e delle oppressioni criminali”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Agli organizzatori e ai partecipanti desidero esprimere la mia vicinanza e il mio incoraggiamento a proseguire nella testimonianza di quei valori civili che soli possono consentire uno sviluppo del benessere e della società – aggiunge il capo dello Stato -. Pronunciare uno a uno tutti i nomi di coloro i quali sono stati uccisi dalle mafie è anzitutto un atto di rispetto e di dignità. Quella dignità che le consorterie criminali volevano calpestare deve restare indelebile nella memoria della nostra comunità”.
“Ma scandire quei nomi – purtroppo tanti, troppi – è anche un atto di dignità che vale per ciascuno di noi. Ricordiamo persone che hanno pagato con la vita la dedizione al bene comune, il rispetto per la legalità, la ribellione alla sopraffazione criminale, la fedeltà a quei principi di umanità che le mafie negano con la loro stessa esistenza: rendere loro onore e’ un segno di libertà a cui sentiamo di non poter rinunciare, se non al prezzo di una grave ferita alla nostra coscienza – conclude Mattarella -. La memoria incalza le domande di verità, purtroppo in molti casi ancora oscurata. Le istituzioni pubbliche sono chiamate a fare la loro parte, avendo davanti numerosi esempi di valorosi servitori dello Stato e dei loro sacrifici. Ma per ciascuno di noi la memoria e’ una spinta all’impegno fattivo per costruire una cultura della legalità e trasmettere anzitutto ai giovani i valori di solidarietà, di non violenza, di rispetto della persona e dei suoi inviolabili diritti”.
“La battaglia contro le mafie, per lo Stato, è e deve restare una priorità assoluta fino a quando le organizzazioni criminali non saranno disarticolate. Perchè la mafia e la corruzione sono tumori che vanno estirpati e debellati definitivamente dal nostro Paese”. Lo ha detto il presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che quest’anno avrà la città di Padova come piazza principale.
“Dobbiamo ricordarlo ogni giorno, così com’è doveroso coltivare ogni giorno la memoria di tutte le vittime innocenti che hanno pagato con la vita il loro impegno per la legalità. Il loro sacrificio – ha aggiunto – non deve cadere nell’oblio”. “Sono a fianco di tutte le persone che oggi a Padova, la mia città, scenderanno in strada per onorare il ricordo dei tanti cittadini, carabinieri, poliziotti, magistrati, imprenditori, politici e amministratori, giornalisti, sindacalisti e sacerdoti caduti per mano mafiosa”, ha concluso il presidente.
“Fare della lotta a tutte le mafie un movimento culturale e morale. Lo diceva Paolo Borsellino e credo siano parole che traccino nitidamente la strada che tutti insieme dobbiamo percorrere per costruire una società libera da ogni forma di sopraffazione e prevaricazione. Quell’impegno culturale e morale deve essere costante, quotidiano. E questo e’ quello che ci ricorda la giornata del 21 marzo dedicata alla memoria delle vittime di mafia. A loro va il nostro pensiero commosso, e ai loro familiari tutta la nostra vicinanza”. Lo afferma in una nota il presidente della Camera, Roberto Fico.
“La dimensione economica e relazionale che la criminalità organizzata ha raggiunto è tale che l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, meritoria e indispensabile, non e’ sufficiente a sradicare quel vasto sistema di complicità, connivenza, e talvolta anche di mera acquiescenza, di cui le mafie continuano a giovarsi – aggiunge -. Non bisogna abbassare la guardia e non smettere mai di promuovere e diffondere la cultura della legalità e dell’integrità civile, in tutti gli ambiti della società e del sistema produttivo. Perché per vincere la battaglia contro il sistema mafioso occorre la risposta di una comunità forte e coesa, che non si rassegna. Lo dobbiamo a chi ha perso la vita in questa lotta, ai loro familiari, e a tutti noi”.