Il decreto cosiddetto “sblocca cantieri” è stato approvato dal Consiglio dei ministri “salvo intese”. Come riporta l’Ansa, nel corso della riunione si sarebbero registrati momenti di tensione tra la delegazione M5S e quella della Lega. Il Carroccio avrebbe infatti tentato di inserire nuovamente nel testo il mini-condono edilizio per gli immobili antecedenti il 1977. La sanatoria, sottolinea l’Ansa, alla fine non sarebbe entrata nel provvedimento approvato in Cdm.
“Non hanno inserito nulla di quanto avevamo chiesto. Noi alla Camera stravolgeremo il testo”, promette la Lega. Salvini era entrato in Cdm “visibilmente irritato”: “Così non si sblocca niente”, lo sentono dire. “Mancano tante opere da sbloccare. E manca un sostanzioso incentivo alla ripartenza dell’edilizia privata”, aggiunge il vicepremier.
Secondo il M5S, il pacchetto per la “rigenerazione urbana” conterrebbe condono: “Nessun condono ma devono ripartire manutenzioni, messe a norma, adeguamenti ambientali e antisismici, con sconti alle famiglie. Se non riparte l’edilizia, non riparte l’Italia”. La sensazione è quindi il testo provato sia destinato ad un nuova, radicale, revisione.