È morto Umberto Ranieri, l’artista 53enne aggredito domenica sera in Largo Preneste, a Roma. L’uomo, di origini abruzzesi, aveva sbattuto la testa a terra dopo aver ricevuto un pugno in faccia ed era ricoverato in pericolo di vita.
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, sembra che l’aggredito stesse parlando con alcuni giovani. Uno di questi, improvvisamente gli si sarebbe scagliato contro, colpendolo al volto con un pugno e facendolo cadere a terra. Dopo l’aggressione, i sanitari di un’autoambulanza hanno soccorso Umberto Ranieri in gravissime condizioni e lo hanno poi trasferito in codice rosso all’ospedale San Giovanni per un intervento chirurgico.
Ancora incerto il movente dell’aggressione. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze per capire se sia stata una lite estemporanea. Al centro delle indagini l’obiettivo di rintracciare i ragazzi con cui l’uomo aveva parlato l’altra sera: sarebbero quattro o cinque, di cui due donne. Tra loro anche l’aggressore.
Non si esclude la pista omofoba. Dopo l’aggressione del pittore, il Gay Center aveva paventato il movente dell’omofobia. “Chiediamo alle forze dell’ordine che non sia esclusa alcuna pista inclusa quella omofoba, che purtroppo spesso diventa il motore di atti così vili nei confronti di persone della nostra comunità”.
Nato a Paglieta, in provincia di Chieti, Umberto Ranieri si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti. Aveva spesso esposto le sue opere nella Capitale ed era molto apprezzato.
Foto da Twitter.