Il Senato ha espresso il suo “no”, votando contro l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Sono 237 i voti ottenuti dalla relazione della giunta delle immunità del Senato che nega l’autorizzazione a procedere. Contrari 61 e nessun astenuto. Lo comunica ufficialmente in Aula al Senato la presidente Elisabetta Casellati.
La discussione generale sul caso Diciotti è ripresa in Aula al Senato dopo la chiusura di ieri sera poco prima della mezzanotte. Oggi il Senato dunque deciderà se concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Una cinquantina in tutto gli iscritti a parlare. Ieri sono già intervenuti 27 senatori e alcuni hanno rinunciato. Il voto, previsto per le ore 13, sarà palese senza proclamazione immediata del risultato. I senatori che non hanno partecipato alla votazione potranno comunicare il proprio voto palese ai senatori Segretari, che ne terranno nota in appositi verbali fino alla chiusura delle operazioni di voto, prevista alle ore 19.
Caso Diciotti, Salvini: “Per andare a processo dovrei mentire”
“Per andare a processo dovrei mentire a questo Senato e agli italiani: dovrei dire che non ho fatto l’interesse pubblico”, ha detto Matteo Salvini parlando a Palazzo Madama è in corso il voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno per il caso Diciotti. “Non avrei mai pensato di intervenire per sequestro di persona, ma lo faccio volentieri perché da 9 mesi lavoro per gli interessi degli italiani”, ha quindi aggiunto Salvini.
Caso Diciotti, Salvini non rischia
Salvini è accusato di sequestro di persona aggravato. Formalmente Lega e 5 Stelle sono tutti schierati per il “no” e potranno contare anche suoi voti di Forza Italia.
Una voce fuori dal coro è quella di Paola Nugnes, senatrice del M5S, intenzionata a votare a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. “Per forza, che altra possibilità c’è?”, ha detto la senatrice pentastellata. “Mi attengo a questo caso e alla richiesta del tribunale”, ha aggiunto, spiegando “non c’era un preminente interesse pubblico che potesse essere raffrontato all’interesse calpestato dei 177 migranti a bordo ma anche dell’equipaggio, quindi credo che (Salvini, ndr) non possa valersi dell’immunità e che debba andare a giudizio. Chiaramente non andrà a giudizio ma questo è un peccato per lo stesso Salvini perché per essere dichiarati innocenti, bisogna essere processati. La magistratura è la magistratura, le altre istituzioni sono altre”.