Strage in due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda. Un 28enne australiano avrebbe ucciso ben 49 persone che si trovavano nel luogo di culto per le preghiere del venerdì. Sono state arrestate 4 persone. La premier neozelandese, Jacinda Ardern, ha affermato che la strage è stata frutto di un “attacco terroristico“, ed ha aggiunto: “E’ uno dei giorni più bui” per il Paese.
Chi è l’attentatore
Il giovane, di nome Brenton Tarrant non avrebbe agito da solo, ma insieme ad altre tre persone. Tarrant e i suoi hanno trasmesso su Facebook il massacro in una diretta di 47minuti, ma il video è poi stato rimosso. Poco prima online aveva pubblicato un manifesto dove si descriveva come “un normale uomo bianco” e affermava: “Mi sono ispirato alla strage compiuta nel 2011 ad Utoya, in Norvegia, da Anders Breivik” terrorista islamofobo di estrema destra. “Voglio uccidere gli stranieri invasori”.
Nel manifesto anti immigrati Tarrant ha spiegato chi è e il motivo delle sue azioni, definite un attacco terroristico. Ha detto di non essere membro di nessuna organizzazione, ma di aver fatto donazioni e interagito con molti gruppi nazionalisti, sebbene abbia agito da solo e nessun gruppo abbia ordinato l’attacco. Ha aggiunto di aver scelto la Nuova Zelanda a causa della sua posizione, per dimostrare che anche le parti più remote del mondo non sono esenti da “immigrazione di massa”.
Le autorità hanno chiesto ai residenti di chiudersi in casa. La polizia ha anche disinnescato diversi ordigni esplosivi trovati all’interno di veicoli.
Attaccate due moschee
Il team di cricket del Bangladesh, che si stava dirigendo verso una delle due moschee assaltate, ha evitato di pochissimo il coinvolgimento nella strage. Cancellato il test match di domani contro la Nuova Zelanda.
Sui caricatori delle armi usate per la strage figurano i nomi di alcuni degli “eroi” dell’attentatore. Compaiono anche gli italiani Luca Traini, autore della sparatoria contro gli immigrati a Macerata nel febbraio del 2018, e il generale veneziano Sebastiano Venier, protagonista nella battaglia di Lepanto (1571) dove furono sconfitti i turchi.
Foto da Twitter.