Un’iniziativa lanciata per volontà di una sedicenne svedese ha raggiunto ben 98 Paesi e 1235 città a livello globale, tra cui l’Italia: Il “Global Strike For Future” è lo sciopero contro i cambiamenti climatici. La svedese Greta Thunberg è il simbolo mondiale di questa protesta.
Gli studenti di tutto il mondo scenderanno in piazza venerdì 15 marzo per chiedere l’intervento del governo, dopo mesi di manifestazioni organizzate sempre di venerdì, i “Fridays for Future”.
Nonostante la mobilitazione giovanile di cui è diventata il “volto”, Greta ritiene che non saranno i giovani a salvare il mondo dall’inquinamento. “Non c’è abbastanza tempo per poter aspettare che noi si diventi adulti con il potere di agire. E’ necessario che gli adulti di oggi agiscano adesso. Stiamo segando il ramo su cui siamo seduti e la maggior parte della gente non ha chiare le conseguenze della nostra inerzia”, ha affermato la giovane attivista.
Ad agosto Greta, ancora 15enne, ha deciso di scuotere i vertici del suo Paese natale, la Svezia. Ogni venerdì, invece di andare a scuola, si piazzava davanti al Parlamento di Stoccolma con un cartello diventato simbolo della protesta con la scritta: “Sciopero scolastico per il clima”. I genitori (la cantante d’opera Malena Ernman e l’attore Svante Thunberg) l’hanno lasciata fare e la sua popolarità col tempo è cresciuta. La ragazzina è stata invitata a parlare al Parlamento eruopeo, alla Conferenza dell’Onu sul clima a Katowice (Polonia) e davanti al gotha dell’economia a Davos ma i leader, nonostante a parole fossero tutti d’accordo, non hanno adottato alcun provvedimento. E così Greta ha deciso di rivolgersi direttamente ai suo coetanei: “Fate come me, scioperate per il clima”
Greta è stata anche candidata da un gruppo di deputati socialisti norvegesi al Premio Nobel per la Pace. L’adolescente si è detta, tramite Twitter, “onorata e molto grata”. Tre parlamentari di Oslo, attraverso le parole di Andrè Ovstegard, spiegano la decisione: “Abbiamo indicato Greta perché la minaccia del clima è probabilmente una delle principali cause di guerre e conflitti. Il movimento di massa che lei ha innescato è un contributo molto importante per la pace”.