Dopo l’accordo sulla Brexit di Theresa May, il Parlamento britannico boccia anche il “no deal”, ovvero l’uscita senza accordo dall’Unione Europea. La pista più percorribile, al momento, resta quindi quella di chiedere all’Ue il permesso di rinviare la Brexit oltre la data prefissata del 29 marzo.
Intanto la Commissione europea fa sapere che “per il tempo che il Regno Unito fa parte dell’Ue servono le elezioni“. Lo ha detto il portavoce Margaritis Schinas, richiamando la lettera dei presidenti dell’esecutivo comunitario Jean Claude Juncker, e del Consiglio europeo Donald Tusk di gennaio, in risposta a chi chiede se il Regno Unito dovrà indire le elezioni europee nel caso di un’estensione della permanenza nell’Ue.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, chiederà ai 27 Stati membri di “aprirsi” a una proroga dei termini dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Ad annunciarlo è lo stesso Tusk: “Durante le mie consultazioni prima del Consiglio, farò appello ai Paesi di essere aperti a una lunga estensione se il Regno Unito riterrà necessario ripensare la propria strategia sulla Brexit e per costruire il consenso attorno a essa”.
Il primo ministro, scrive la Bbc, potrebbe però fare un terzo tentativo di fare approvare il suo piano. Secondo il Downing street, se i parlamentari approvassero il piano May prima del vertice Ue del prossimo fine settimana, l’estensione potrebbe essere fino al 30 giugno. Altrimenti il Regno Unito parteciperà alle elezioni europee di maggio.
L’opposizione intanto protesta sostenendo che si tratta di un tentativo di forzare di nuovo un voto sull’accordo May già respinto dalla Camera. Dal canto suo la Commissione europea lancia un appello ai parlamentari britannici dei Comuni dichiarando che “non basta votare contro il ‘no deal’, dovete trovare un’intesa per un accordo”.
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