Che si tratti di liste di attesa, di nomine dei dirigenti o di appalti, in Sanità si registrerebbe un giro da 6 miliardi di euro all’anno.
A confermare le stime di un fenomeno “difficile da valutare” è il presidente dell’Istituto di promozione dell’etica in Sanità, Francesco Macchia. “Abbiamo approfondito i fenomeni corruttivi. A distanza di 4 anni, non abbiamo elementi per dire che la situazione sia cambiata in modo significativo”, ha spiegato.
È il caso dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, sciolta per infiltrazioni mafiose e affidata ad una Commissione straordinaria.
“Questa situazione conferma la gravità della situazione calabrese”, ha spiegato il ministro della Salute Giulia Grillo. “Purtroppo la situazione grave non riguarda solo l’Asp di Reggio Calabria, ma anche di altre aziende sanitarie: il quadro è veramente allarmante – ha aggiunto -, con i miei commissari abbiamo valutato una situazione di disastro economico mostruoso e tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere hanno chiuso i bilanci in negativo di decine di milioni di euro. Penso che il decreto Calabria in questo momento sia una delle cose più urgenti che il Consiglio dei ministri dovrà approvare”.