I carabinieri di Sciacca hanno arrestato cinque uomini ed una donna, tra Menfi (AG) e Gibellina (TP), con le gravissime accuse di induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa, nonché violenza sessuale ed atti sessuali con minorenne, aggravati (poiché consumati ai danni di una vittima di età inferiore ai 14 anni).
L’indagine dei carabinieri “fotografa una realtà di profondo degrado e disagio sociale, dove la vittima, purtroppo, è una ragazzina che all’epoca dei fatti era appena 13 enne”. L’attività investigativa ha preso spunto da un controllo su strada effettuato da una pattuglia dell’Arma nel dicembre del 2017, lungo la S.S. 624, nel comune di Sambuca di Sicilia (Ag). In quell’occasione, nel cuore della notte, era stata fermata un’auto, a bordo della quale vi erano un 60 enne originario di Gibellina ed una ragazzina 13 enne. I carabinieri, insospettiti dalle dichiarazioni rese dall’uomo e per la presenza dell’adolescente, con la quale non aveva alcun legame di parentela, decisero subito di approfondire la situazione, accompagnando i due presso i carabinieri di Menfi, comune di residenza della minore.
Dopo aver ascoltato l’uomo, emergeva come lo stesso abbia accompagnato la ragazza presso un ovile nei pressi di Gibellina, ove altri due individui non meglio identificati avrebbero abusato sessualmente della minore con la piena consapevolezza ed il benestare della madre stessa della giovane. In quell’occasione, i carabinieri fecero subito scattare le manette ai polsi dell’uomo, Pietro Civello di Gibellina, per sfruttamento della prostituzione minorile nonché denunciarono la madre per lo stesso reato, collocando la ragazzina presso una struttura protetta.
I militari hanno continuato “mediante sofisticate intercettazioni e attraverso pedinamenti” a raccogliere tutti gli elementi che hanno permesso oggi di eseguire i provvedimenti restrittivi anche nei confronti dei clienti con i quali la minore, sotto costante minaccia di morte, era stata costretta ad avere rapporti sessuali. I carabinieri sono inoltre riusciti a risalire all’identità dei quattro clienti che, in cambio di somme cha andavano dai 30 ai 200 euro per prestazione, avevano abusato della ragazzina, direttamente presso case di campagna di loro proprietà od addirittura presso un ovile. I quattro uomini sono Viorel Frisan, 37enne di Gibellina, Calogero Friscia, 25enne di Menfi, Vito Sanzone, 43 enne di Menfi e Vito Campo, 69enne di Menfi.
Nello specifico la madre, di nazionalità romena, assieme all’uomo, si preoccupavano di gestire materialmente l’attività di prostituzione accordandosi con i clienti, accompagnando la ragazzina sul luogo prestabilito per l’incontro ed intascando in cambio la somma di denaro stabilita. Tutto questo sotto le costanti e reiterate minacce rivolte dai due nei confronti della giovane. Durante le audizioni, la minore ha descritto con precisione il luogo degli incontri, le persone e gli oggetti di arredo presenti nei locali utilizzati per le violenze.