Scatta da oggi l’obbligo del certificato sulle vaccinazioni per entrare a scuole e nidi. E nonostante si dichiari contrario all’obbligo per principio, il ministro della Salute Giulia Grillo ha deciso di non concedere la nuova proroga per presentare i documenti chiesta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Grillo sottolinea che sarebbe opportuno per il morbillo “tenere misure obbligatorie”. “La prima proroga – spiega il ministro – l’aveva fatta il precedente governo perché non aveva attivato l’anagrafe nazionale. Noi abbiamo prorogato ancora perché eravamo appena arrivati e restavano le stesse criticità burocratiche. Ora tutti hanno avuto il tempo per mettersi in pari“.
Vaccini, scatta l’obbligo per le scuole italiane
Ancora non è noto il numero dei bambini che rischiano di restare fuori dalla scuola ma Grillo rassicura: “Non saranno grandi numeri”. I genitori “sono molto più responsabili di quanto spesso si racconta. Quelli che non vogliono vaccinare sono una esigua minoranza”. Il ministro, sulla legge Lorenzin, parla di “una misura emergenziale” e critica “l’aver puntato tutto e solo sull’obbligo sperando che bastasse”.
La nuova legge, attesa nei prossimi mesi, non sarà un atto di urgenza come quello di Lorenzin “ma una normativa-quadro basata sui dati epidemiologici del Piano nazionale di prevenzione vaccinale”. “Usare l’obbligo è un fatto politico, non scientifico. Bisogna agire in base alle condizioni epidemiologiche: oggi ci potrebbe essere bisogno di introdurlo contro una malattia, domani contro un’ altra”. E sul morbillo? Dobbiamo anche lavorare per convincere i cittadini a fare una cosa positiva per la loro salute, non imporre”.