Sebastiano Tusa, assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, è morto nell’incidente aereo del volo dell’Ethiopian Airlines, precipitato stamattina ad Addis Abeba. Nell’abitazione dell’assessore è un via vai di parenti e amici.
Coloro che si recano presso l’abitazione dell’assessore Tusa cercano di consolare la moglie dell’archeologo, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo, che cerca inutilmente di trattenere le lacrime. “Mi hanno chiamato dalla Farnesina – dice – mi hanno detto che non ci sono superstiti…”.
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Nell’appartamento dell’antico edificio in Piazza Ignazio Florio, a due passi dal porto, il dolore e la commozione sono altissimi. La moglie di Tusa vorrebbe ancora aggrapparsi alla speranza, ma le notizie che giungono da Addis Abeba sembrano cancellare ogni dubbio residuo. “Sto aspettando che mi chiamino nuovamente per decidere cosa fare”, aggiunge Valeria Patrizia Li Vigni che appare attonita e spaesata.
Sembrava una domenica come tante altre, invece si è trasformata in una giornata tragica. Questa mattina Valeria Li Vigni era andata a fare jogging con un’amica, poi alla Messa come ogni domenica. “Aspettavo una telefonata da Sebastiano – spiega – mi aveva detto che avrebbe chiamato non appena atterrato a Nairobi. Ma quella telefonata non arrivava“.
Non era un semplice ritardo e la preoccupazione a poco a poco prese il sopravvento. Poi l’abbraccio disperato con la cognata, Lidia Tusa, che aveva saputo della notizia attraverso il tam tam delle prime indiscrezioni giornalistiche, e la telefonata dalla Farnesina: “Ci dispiace comunicarle che suo marito figura nella lista dei 157 passeggeri del volo Ethiopian airlines diretto a Nairobi“. Ma questo la moglie di Sebastiano Tusa lo sapeva già.