Se da un lato l’analisi costi-benefici della Tav, redatta dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli boccia l’opera e in Italia l‘esecutivo si spacca sulla decisione, in Europa spunta un’altra relazione che invece promuove la Torino-Lione.
Il documento favorevole alla Tav depositato alla Commissione Europea è stato firmato da tecnici che lavorano per la Trt Trasporti e Territorio, società presieduta da Marco Guido Ponti, capo del team di esperti che ha prodotto il documento commissionato dal governo. La stessa società ha redatto in Italia l’analisi costi-benefici per conto di Toninelli, che ha bocciato l’opera.
Tav, l’ingegnere Ponti promuove l’opera in uno studio segreto Ue
La relazione a firma Ponti, finora segreta, sta diventando un vero e proprio caso. Sembra che “The impact of TEN-T completion on growth, jobs and the environment”, questo il nome del documento, promuova la Tav con riferimento a notevoli risparmi di tempo per il trasporto di passeggeri e merci e ad una forte ricaduta occupazionale.
Un servizio di Frediano Finucci, andato in onda ieri sera al TgLa7, mostra un documento di 116 pagine, iniziato due anni fa da circa 30 ricercatori di varie nazionalità, basato su dati aggiornati agli ultimi scenari macroeconomici di trasporto e quindi, sottolinea La7 “poco attaccabili”. Stando allo studio Ponti, per il corridoio Mediterraneo che va da Gibilterra a Budapest il risparmio di tempo è del 30% per i passeggeri e del 44% per le merci.
Inoltre, sempre in base allo stesso documento, nei prossimi 10 anni, per ogni miliardo investito nel cantiere della Torino-Lione si potranno creare 15mila posti di lavoro. In più la tabella allegata al documento mostra come tra tutti i corridoi europei, quello del Mediterraneo, di cui fa parte la Tav, creerebbe 153mila posti di lavoro tra turismo, trasporti e sviluppo di aziende per i nuovi mercati nei Paesi interessati (Italia, Francia, Spagna e Portogallo). Tutto questo senza contare i lavoratori diretti per la Tav.
Interviene l’ingegnere Ponti, che a Mattino 5 minimizza, precisando che si tratta di “un’analisi sul valore aggiunto e non ha nulla a che vedere con l’analisi costi-benefici”. A sostegno anche un tweet di Francesco Ramella, che ha contribuito alla stesura dell’analisi costi-benefici insieme a Ponti. “Lo studio non dice ‘va fatto’. Illustra i benefici ma non i costi – sottolinea su Twitter -. Non è firmato da Ponti. E i risultati sono coerenti con quelli dell’acb: ad esempio il cambio modale indotto dal completamento di tutti i corridoi è marginale”, si legge su Twitter.