Caracas completamente al buio nelle ore di punta della sera a causa di un blackout che ha lasciato la capitale del Venezuela senza luce. Il blackout si è poi esteso in altre zone del Paese. Il governo del presidente Nicolas Maduro ha incolpato l’opposizione per l’accaduto, accusandola di sabotaggio. Lo riferiscono la Bbc e altri media internazionali.
Il presidente venezuelano in carica, Nicolas Maduro, ha addossato la responsabilità del blackout agli Stati Uniti. L’interruzione di energia, ha denunciato Maduro, “fa parte della guerra elettrica annunciata e diretta dall’imperialismo statunitense contro il nostro popolo”. Ma, ha sottolineato, “niente e nessuno potrà sconfiggere il popolo di Bolivar e Chavez”.
Non tarda ad arrivare la risposta degli Stati Uniti, secondo i quali il blackout che ha colpito vaste aree del Venezuela e “la devastazione di cui soffrono ogni giorno i venezuelani” “non dipendono dagli Stati Uniti, non dalla Colombia, non da Ecuador, Brasile, Europa o alcun altro Paese. La mancanza di elettricità e la fame sono il risultato dell’incompetenza del regime di Maduro”, ha scritto il segretario di Stato Usa Mike Pompeo in un tweet. “Niente cibo, niente medicine. Ora niente elettricità. Il prossimo passo, niente Maduro“, ha affermato.
Sull’argomento interviene anche Juan Guaidò, presidente autoproclamatosi ad interim e leader dell’opposizione in Venezuela. “È chiaro per tutto il Venezuela – scrive in in tweet – che la luce arriverà con la fine dell’usurpazione“. Guaidò ha promesso che “durante il nostro giro nel Sud del Paese cercheremo gli appoggi necessari per risolvere questa crisi”, aggiungendo che “il blocco al progresso lo sconfiggeremo con la mobilitazione” e concludendo con un appello: “Ci vediamo sabato in piazza!”.