Google festeggia le donne nel giorno a loro dedicato e l’8 marzo 2019 propone un doodle ricco di colori ma soprattutto di “presenze” forti. Per ricordare ad ogni donna – e forse ancor di più, ad ogni uomo – il suo valore intrinseco, Google propone una selezione di citazioni di donne che hanno segnato la storia.
Otto marzo 2019, Google dedica il suo doodle a donne che hanno lasciato il segno
Si parte con l’immensa Frida Kahlo, artista messicana divenuta un emblema di donna libera e determinata nonostante i turbamenti interiori. Perché come ogni essere umano, una donna è fatta anche di sentimenti ed emozioni e più di ogni essere umano è capace di provarli con intensità. Questo, però, le si ritorce spesso contro, è come se vedesse ogni cosa con una lente di ingrandimento anche se il cuore non è anatomicamente strutturato a sopportare tale vista. Così, la donna allarga il suo spazio interiore per contenere le immensità che la circondano, non sempre dolci, non sempre gradite. Non sempre è amore.
Il riferimento alla condizione attuale della donna nella società è evidente. All’alba del terzo millennio molte donne si ritrovano ancora a vivere e subire condizioni disumane. Dalle spose bambine alle mutilazioni genitali, dai femminicidi alle violenze e gli abusi, troppo spesso le donne sono ancora oggi trattate come oggetti, per giunta di poco valore, alla mercé di una società che cerca di imporre una visione sempre più sessista, a sfavore, ovviamente, del genere femminile.
Il doodle di Google dell’8 marzo 2019 propone una carrellata di citazioni di donne da ogni parte del mondo. Dall’Oriente all’Occidente, ognuna di loro è stata capace di rendere esemplare la propria vita. Si passa dal medico e astronauta americana Mae Jemison a scrittrici come la tedesca Emma Herweg, la brasiliana Clarice Lispector, la britannica Millicent Fawcett, la poetessa russa Marina Tsvetaeva, la francese George Sand, a Sanmao, scrittrice taiwanese di origine cinese, fino ad arrivare a Chiamamanda Anichie, scrittrice nigeriana.
Non mancano altre figure di donne che hanno lasciato la loro impronta sul mondo. Così Google, nel suo doodle, ricorda anche l’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid, e ancora Mary Kom, pugile indiana, sempre dall’India la diplomatica NL Beno Zephine, passando per l’artista giapponese Yoko Ono.