“Meglio una figlia morta che lesbica“. Sono solo alcune delle agghiaccianti parole rivolte da una famiglia del Palermitano alla propria figlia. Quando i genitori hanno scoperto, tramite alcuni sms, il vero orientamento sessuale dell’allora 15enne sono andati a prelevarla a scuola, l’hanno picchiata e poi l’hanno rinchiusa nella sua cameretta. Il padre è persino arrivato a violentarla: “Tu queste cose devi guardare, non le donne”.
Come riporta La Repubblica, la ragazza è scappata “dopo l’ennesimo abuso sessuale”: “Li ho denunciati, ero appena diventa maggiorenne”. Maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori: sono le accuse formalizzate nella denuncia. I genitori, però, negano tutto.
“Meglio una figlia morta che lesbica”
“Mi tagliavo i capelli e vestivo maschile – prosegue nel racconto -. Quando hanno scoperto che ero lesbica, mi hanno picchiato in testa, sulle gambe, mi davano botte dappertutto“. Dopo l’abuso da parte del padre, i genitori hanno mandato un sms identico a tutte le sue amiche: “Buttana, lascia stare mia figlia”. E poi hanno distrutto il telefonino.
“Ero ormai a un bivio o la vita o la morte. E ho scelto di vivere e di denunciare i miei genitori. Adesso – conclude la rsgazza – è importante raccontare questa storia, perché tanta altre ragazze che vivono situazioni simili alla mia non si scoraggino, non pensino mai di farla finita. Racconto perché anche loro trovino il coraggio di denunciare”.