Nuovi scontri sulla Tav tra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Terminato a Palazzo Chigi un vertice di governo, presenti il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Il premier Conte, al termine dell’incontro sulla Tav, rassicura che entro venerdì sarà presa una decisione: “Siamo in dirittura d’arrivo”, dice, “Da mercoledì tratteremo ad oltranza”. E ancora: “Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perchè non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta”.
Mozioni di sfiducia a Toninelli
Secondo quanto si apprende al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, saranno discusse giovedì 21 marzo in Aula al Senato le mozioni di sfiducia al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli per la condotta tenuta sulla Tav. Al momento sono state depositate la mozione del Pd e quella di FI. Mentre FdI non presenterà una mozione autonoma ma è intenzionato a votare sì alle dimissioni del ministro.
La Lega affida dunque la soluzione al premier: “Stiamo lavorando per la soluzione migliore partendo da dati oggettivi. La soluzione è nelle mani del presidente Conte, le posizioni di partenza sono note. Siamo fiduciosi che si risolverà tutto per il meglio”, ha dichiarato Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, al termine del vertice di governo.
Vertice Tav, Conte: “Decisione entro venerdì. Il Governo non rischia”
“Per quanto riguarda la Tav, siamo in dirittura d’arrivo – ha detto il premier Conte al termine del vertice a Palazzo Chigi – , nel percorso finale, quello politico. Oggi c’è stata la prima riunione politica, abbiamo iniziato l’analisi costi benefici. Domani sera alle 8,30, riunione con i tecnici a oltranza. Credo una scelta entro venerdì“.
“Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini ha proseguito il premier -, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perchè non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta”. In merito agli sconti sulla Torino-Lione tra i due partiti di maggioranza al Governo, Conte ha detto: “Rispetto le posizioni della Lega e del M5s ma sarò garante che queste posizioni pregiudiziali non pesino sul tavolo. Partiremo dall’analisi costi-benefici“. “Posso garantire che prenderemo una decisione per tutelare l’interesse nazionale” che ha precisato che “in questa fase non ci sarà nessuna interlocuzione con la Francia”.
Tav, vertice a Palazzo Chigi: nuovo scontro Lega-M5S
“Se Chiamparino utilizzasse meno la Tav per la campagna elettorale, darebbe una mano a tutti. Detto questo credo che i bandi vadano fatti, altrimenti il rischio di perdere 300 milioni di euro è concreto”, ha affermato il viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, ospite di Radio anch’io.
“Guardi io non mi occupo di trovare il compromesso (sulla TAV ndr). Detto ciò se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi per opere vecchie io non vedo il problema”, ha detto ad Agorà Stefano Buffagni, parlamentare del Movimento 5 Stelle e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sull’argomento interviene anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “Il trasporto pubblico locale efficiente non è affatto alternativo alla Tav”, ha affermato a Radio anch’io. “Quando si discute di Torino-Lione, stiamo parlando del nodo più complesso di un corridoio europeo, 57 chilometri per far sì che una linea dell’Ottocento diventi una linea del futuro. E se non passa dal Moncenisio, il corridoio passerà di là delle Alpi tagliando fuori l’Italia”.
E ancora: “Quella dell’11 marzo è una scelta aut aut: io dico si facciano partire i bandi, altrimenti sarà significativo del fatto che non i 5 stelle, la cui posizione è nota da tempo, ma la Lega non è affidabile per la realizzazione delle infrastrutture e delle grandi opere che servono al Nord del Paese”.