Il livello di occupazione ha mostrato, nel mese di gennaio 2019, un lieve aumento, rispetto alla sostanziale stazionarietà di dicembre. A fare da traino la crescita dei dipendenti permanenti. Male invece per la disoccupazione giovanile che sale al 33%. Lo ha rilevato l’Istat.
I dati dell’Istat mostrano nel primo mese dell’anno un aumento dell’occupazione dello 0,1% rispetto a dicembre 2018, pari a 21.000 unità in più. Il lavoro stabile cresce fino a toccare 56.000 dipendenti fissi in più, mentre cala di 16.00 unità il numero dei dipendenti a termine e di 19.000 il numero di quelli autonomi. Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7%.
Più uomini e meno donne occupati. L’aumento dell’occupazione riguarda esclusivamente gli uomini. È quanto emerge dalla ricerca Istat sul mercato del lavoro. Gli occupati del mese di gennaio 2019, che sono aumentati di 21.000 presenze, contano 27.000 uomini in più rispetto a dicembre e 6.000 donne in meno. Le dinamiche del mercato del lavoro sono trainate prevalentemente dalla componente maschile anche per quanto riguarda la disoccupazione e l’inattività.
Calo dell’occupazione per i giovani. Il tasso di disoccupazione a gennaio è rimasto stabile al 10,5 per cento, lo stesso livello di dicembre. Non è così per i giovani, tra i quali invece il tasso di disoccupazione sale di 0.3 punti percentuali rispetto a dicembre toccando il 33%. Non sono i livelli dei picchi della crisi ma sono comunque superiori a quelli del periodo precrisi, quasi del 14%.