Slittano ancora le ricerche dell’alpinista italiano Daniele Nardi scomparso insieme al collega Tom Ballard dal 24 febbraio. I due erano partiti il 20 febbraio scorso alla conquista del Nanga Parbat, in Pakistan, la nona montagna più alta della Terra.
Richiesto il pagamento in anticipo
La missione di salvataggio con i droni era prevista per oggi ma l’agenzia privata Askari, che gestisce in concessione i voli degli elicotteri dell’esercito pakistano, ha chiesto il pagamento in anticipo della somma necessaria. La famiglia dell’alpinista aveva dichiarato la sua disponibilità a pagare il necessario ma sarebbe è stato possibile provvedere in tempo a causa della burocrazia. Intervenuta l’Italia che, tramite l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, ha provveduto a gestire i pagamenti con l’aviazione pakistana di quanto richiesto, in attesa dei rimborsi assicurativi. A causa delle cattive condizioni meteo però l’operazione è stata rimandata a domani.
Le ricerche
Giovedì mattina sono iniziate le ricerche del 42enne che stava cercando di raggiungere la vetta Mummery insieme al suo compagno, figlio della scalatrice inglese Alison Hargreaves, morta nel 1995 sul K2. Un elicottero aveva localizzato la tenda di Nardi e Ballard al campo 3 del Nanga Parbat, in una zona con “diverse tracce di valanga”. A coordinare i soccorsi lo scalatore Ali Sadpara che ha comunicato che è stata individuata dall’elicottero la tenda di campo dei due alpinisti “invasa dalla neve”. Nell’area sono state individuate tracce di valanga.
Il salvataggio
Il piano prevede di prelevare l’alpinista basco Alex Txikon con 3 suoi collaboratori, tra cui un medico, dal campo base del K2. Una volta trasportati al Campo Base del Nanga si sposteranno in una posizione più vicina alla parete Diamir in direzione del campo 1. Da lì Txikon attiverà tre droni che perlustreranno tutta la zona dello Sperone Mummery, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le ipotetiche vie percorribili dai due alpinisti.